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Alzheimer per tre campioni del mondo: "Indaghi la Fifa"

La Federcalcio inglese (Fa) vuol vederci chiaro sull’insorgenza del morbo di Alzheimer in tre nazionali campioni del Mondo nel 1966 - Martin Peters, Nobby Stiles e Ray Wilson - e ha deciso di rivolgersi alla federcalcio internazionale, la Fifa, per chiedere di investigare su possibili rapporti tra la pratica del calcio e casi di demenza

Alzheimer per tre campioni del mondo: "Indaghi la Fifa"

La Federcalcio inglese (Fa) vuol vederci chiaro sull’insorgenza del morbo di Alzheimer in tre nazionali campioni del Mondo nel 1966 - Martin Peters, Nobby Stiles e Ray Wilson - e ha deciso di rivolgersi alla federcalcio internazionale, la Fifa, per chiedere di investigare su possibili rapporti tra la pratica del calcio e casi di demenza. Secondo i media britannici, in particolare, il responsabile medico della Fa, Ian Beasley, insiste per approfondire le ricerche, pur ammettendo che si tratta di un impegno molto gravoso anche perchè vanno seguiti per decenni migliaia di ex giocatori.

La teoria finora più accreditata è quella relativa ai danni provocati dai colpi di testa con il pesante pallone di cuoio che si usava un tempo. Questa, ad esempio, sarebbe ritenuta la causa che portò alla morte a soli 60 anni, nel 2002, l’ex attaccante dell’ex Inghilterra e del West Bromwich Jeff Astle, gran colpitore di testa. Ora la sorte di Peters, Stiles e Wilson ha riacceso l’attenzione ed è stata tirata in ballo anche una ricerca statunitense relativa ai traumi alla testa subiti da giovanissimi che praticano il calcio, circa 1,6 ogni diecimila partite, dovuti per la maggior parte a scontri di gioco ma anche all’impatto con il pallone. Ora la Fa chiede di sapere se eventuali danni di maggior gravità possano dipendere dal ruolo del giocatore, dal numero delle partite giocate e di che categoria. "La speranza è che la Fifa ci possa dare una risposta in un senso o nell’altro - ha detto ancora Beasley -. È una questione di salute e di sicurezza, in modo che noi possiamo dire ad un praticante che teoricamente può andare incontro a danni irreversibili".

Il suo omologo nella Fifa, Jiri Dvorak, ha chiarito che si stanno studiando a lungo termine le condizioni di salute di ex professionisti, uomini e donne, non solo per problemi cerebrali ma anche per l’eventuale precoce insorgenza di artrosi.

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