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Anche a Londra scoprono che l'Inter è in vendita. Però il D-Day è un altro

Ne parla il "Financial" e parte il tam tam. Nulla di nuovo. L'operazione resta legata al progetto stadio

Anche a Londra scoprono che l'Inter è in vendita. Però il D-Day è un altro

Che l'Inter sia in vendita non è sinceramente una notizia, si sa da due anni e anzi sarebbe già stata venduta se papà Zhang si fosse accontentato delle offerte degli americani di Bc Partners o degli arabi del fondo Pif, che nell'inverno a cavallo fra il 2020 e il 2021 erano arrivati a offrire 800 milioni, troppo pochi per le richieste di Suning, che allora voleva un miliardo e adesso almeno un miliardo e 200 milioni, la stessa cifra a cui è stato venduto il Milan.

Eppure se da Londra lo dicono quelli del Financial Times, tutto assume forma più ufficiale, quasi pomposa. Gli Zhang per oltre un anno si sono affidati in esclusiva a Goldman Sachs, dall'estate hanno dato un secondo mandato a un'altra banca d'affari Usa, quella Raine Group che ha favorito la vendita del Chelsea da Abramovich al magnate americano Todd Boehly, per un impegno complessivo di circa 5 miliardi. È stato il Sole 24 Ore a scriverlo per primo, ormai 20 giorni fa.

Verificata e confermata, la notizia non arriva quindi dalla City, ma nasce a poca distanza da Viale della Liberazione, dove Zhang jr è appena rientrato dopo una decina di giorni a New York. Più viaggio d'affari che turismo, probabilmente il vaglio dei primi dossier raccolti dai due advisor. L'Inter è in vendita, ma c'è anche chi pensa che Suning potrebbe accontentarsi di trovare un socio (certo: magari di minoranza, che ripiani i debiti e lasci la gestione a Zhang). Di sicuro c'è il prestito di 275 milioni del fondo americano Oaktree in scadenza nel 2024 (interessi del 12%) per cui Suning ha dato in pegno le azioni dell'Inter: se il prestito non venisse saldato, gli Zhang perderebbero il club.

A settembre, il cda nerazzurro ha chiuso il bilancio 21-22 con un passivo di altri 140 milioni, che sarà approvato dall'assemblea entro la fine del mese. La società sarà ricapitalizzata con altri 100 milioni di Suning, parte proprio del prestito di Oaktree. Sono aumentati i ricavi (circa 75 milioni) ma i costi sono ancora troppo alti, a cominciare dal monte ingaggi, su cui pesano anche gl'incentivi all'esodo pagati a Vidal e Sanchez. Ma la vera data importante per l'Inter è la chiusura del dibattito pubblico in corso per la costruzione del nuovo stadio, prevista per il 18 novembre, e soprattutto la successiva e definitiva approvazione del progetto, che farà immediatamente più ricco il dossier Inter. Nessuna intenzione di costruirlo davvero, lo stadio. Ma necessità di averlo a progetto per poterlo valorizzare a dovere al momento di cedere il club.

E Beppe Marotta ribadisce: «La proprietà è molto vicina alla squadra e al club, ha sempre adempiuto ai propri obblighi finanziari e quindi siamo a posto nei pagamenti. La famiglia Zhang ha profuso nella propria gestione tanti milioni di euro». Slittato intanto l'incontro fra l'ad e l'agente di Skriniar, per verificare le possibilità che lo slovacco prolunghi il rapporto con l'Inter, in scadenza il prossimo giugno. Il Psg è sempre un'ipotesi concreta, anche per gennaio.

Certo, se il ds parigino Campos ad agosto era arrivato a offrire 55 milioni, 5 mesi dopo la sua offerta potrebbe non arrivare alla metà, con altro grave danno per le casse nerazzurre. Figuriamoci se Skriniar a giugno andasse via a zero: altri 55 milioni secchi persi per averlo voluto trattenere, senza la garanzia del rinnovo.

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