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Ancora razzismo il campo: sospesa partita Pro Patria

Un altro episodio di razzismo in campo: insulti al giovane Fabiano Ribeiro. La Pro Patria nega. Il Casale lascia il campo

Il calciatore della 'Primavera' del Casale, Fabiano Ribeiro
Il calciatore della 'Primavera' del Casale, Fabiano Ribeiro

Ancora un caso di razzismo. Ancora una partita sospesas. Ancora la Pro Patria nei guai. A meno di tre settimane dall’amichevole tra la squadra di Busto Arsizio e il Milan, che aveva provocato lo sdegno di Kevin-Prince Boateng e del club rossonero, un’altra squadra ha deciso di lasciare il campo di fronte a presunti insulti subiti dai giocatori.

Nel match tra le formazioni giovanili della "Berretti" tra il Casale (padrone di casa) e la Pro Patria, il calciatore Fabiano Ribeiro avrebbe ricevuto un insulto razzista. La squadre e lo staff tecnico nerostellato hanno deciso di non proseguire la partita che è stata, quindi, sospesa nel primo tempo. Tutto si è svolto in campo, tra giocatori, ma la reazione della squadra di casa sembra confermare che potrebbe essere successo qualcosa di più grave rispetto a quanto avviene di solito durante una partita. "È ora di dire basta, così a mio avviso non si può più andare avanti", ha detto a caldo il tecnico della formazione di casa, Francesco Latartara, che ha indotto i suoi a tornare negli spogliatoi. "Quello che è accaduto questa sera è un fatto grave e vergognoso, che va preso nelle sue giuste proporzioni - ha aggiunto Latartara - e lo è ancora di più se si pensa che è avvenuto all’interno di una partita giocata tra ragazzi. È tempo di dare un segnale forte considerato che già ci era capitato in precedenza di sentire insulti razzisti. Un fenomeno che va arginato".

La società piemontese conferma che l’episodio "ha suscitato un profondo sgomento", ma "si riserva di appurare quanto accaduto al fine di adottare i provvedimenti necessari". Nel contempo, "stigmatizza l’accaduto e si rimette a quanto sarà deciso dalle autorità federali". La Pro Patria però si difende escludendo che si sia verificato l’episodio di razzismo e rimanda alle decisioni del giudice sportivo, "sicuri che quanto accaduto verrà chiarito dagli organi competenti". Chi si muove intanto è la Lega Pro, che ha deciso di trasferire alla procura federale gli atti relativi a quanto accaduto. "Se dall’inchiesta risultasse che si è compiuto un atto di razzismo, la Lega Pro prenderà tutti i provvedimenti necessari per condannare il gesto".

"Tali comportamenti razzisti non possono essere più ammessi e tollerati - ha detto il presidente Mario Macalli - Andremo fino in fondo all’indagine, porteremo avanti una lotta senza quartiere, non sono questi i valori che il calcio e la società devono trasmettere".

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