Anno nuovo, ma è sempre la solita Inter

I l gol di Icardi uno schiaffo improvviso alla prima occasione e al primo tiro in porta, minuto 46’ del primo tempo, niente di nuovo, l’Inter di inizio anno è quella del 2015

Anno nuovo, ma è sempre la solita Inter

I l gol di Icardi uno schiaffo improvviso alla prima occasione e al primo tiro in porta, minuto 46’ del primo tempo, niente di nuovo, l’Inter di inizio anno è quella del 2015. Era il primo minuto di recupero, Perisic è andato via sulla sinistra a Laurini, doppio passo, sinistro basso e forte sul primo palo, il capitano in scivolata precede Barba e Costa, pietrifica Skorupski, e mette l’ottava firma della stagione. Dire che l’Inter è stata tutta qui è forse irriverente, ma se qualcuno ha delle idee diverse ha visto un’altra partita. Dietro la forza, davanti la qualità, in mezzo poco, timidi segnali da Kondogbia, Medel tritatutto, Perisic e Brozovic interscambiabili, instancabili e intermittenti, fermi loro l’Empoli scendeva in massa e fino al limite dell’area di Handanovic arrivava facile. Poi il muro di Miranda e Murillo. Un’altra gara senza gol subiti, nona vinta per 1-0, respinto l’affondo della inseguitrici tutte vittoriose, non è vero che non è cambiato niente, la squadra cresce nella convinzione, ha subìto ma non ha sofferto, anche se nel secondo tempo dopo la metà campo non s’è vista. Mancini ha spiegato che ci sono grandi margini di miglioramento e questo lo fa stare tranquillo, resta dell’idea che non sia cambiato niente in classifica e quando gli hanno chiesto se finalmente ha trovato un modulo definitivo si è messo a ridere.

L’Inter gioca sull’avversario, se ha uno schema è quando difende, quattro larghi, due al centro e due davanti all’area, poi è giusto che ognuno veda la sua partita. Ma lo schema di una squadra si vede quando difende, l’Inter quando avanza lo fa in maniera spesso frenetica, di prima, è un’agitazione molecolare, palla dentro palla fuori, come si dice, quando Ljajic comincerà a prendersi delle steccate sul coppino ogni volta che dopo due dribbling riusciti tenta il terzo, magari la manovra da fluida diventa devastante. Quando si spinge in avanti è sempre pericolosissima, ha tantissime soluzioni, ieri non c’era Jovetic, un altro che andrebbe a dormire palla al piede. Ma se le dai un metro ha giocatori che ti schiantano. Ricominciare al Castellani non era la migliore delle spiagge, l’Empoli veniva da quattro vittorie consecutive, la pressione c’era anche se adesso il Mancio la gira bene: «La pressione per i risultati delle altre? Sì, c’era, ma la pressione puoi anche sfruttarla a tuo favore». In realtà Handanovic è stato fra i migliori. Al 17’ fallo di Murillo su Maccarone, punizione, paratona. Spavento. Sette minuti dopo Zielinski a fil di palo. Maccarone scatenato su tutto il fronte, su Saponara trattamento speciale, l’Inter se la cava al 32’ su Pucciarelli, al 34’ e al 44’ ancora su Maccarone.

Poi ha congelato tutto, l’Empoli ha messo l’anima in campo ma non è mai stato pericoloso, Celi ha fatto il resto. Però se ieri sera Maurito avesse detto che gli è arrivato una palla e ha fatto un gol, nessuno poteva dirgli di starsene zitto.

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