Aspettando i big l'Italia scopre il baby Donati

Alla fine ci saranno tutti: Djokovic dopo una settimana di vacanza, Federer perché in vacanza forzata da mercoledì quando è stato fatto fuori da Kirgios al primo turno di Madrid, Nadal nel senso del vero Nadal, visto che nel torneo spagnolo è arrivato fino alla finale di ieri contro Murray. Che però ora va forte e si è preso il suo primo titolo Masters 1000 sul rosso vincendo 6-3, 6-2. Ecco insomma Roma, nel senso di Internazionali d'Italia di tennis, ovvero uno dei tornei ormai in perenne corsa per il titolo di quinto Slam del circuito. Uomini e donne insieme per otto giorni di vero spettacolo, posti esauriti, grande festa al Villaggio e la prospettiva, nel 2019, di avere un tetto sul campo centrale e un calendario lungo due settimane. Tutto sinonimo insomma di successo.

E in attesa che i big entrino davvero in campo, il torneo intanto ha già riservato ieri, al primo giorno, una bella sorpresa al tennis italiano in perenne ricerca del futuro campione. Questo per esempio potrebbe essere Matteo Donati, ragazzone di 20 anni e 187 centimetri che - arrivato al Foro Italico grazie alle prequalificazioni - è entrato nel tabellone principale ed ha già fatto una vittima illustre. Donati infatti, alessandrino allenato da Massimo Puci, ottimi colpi (soprattutto servizio e diritto) e testa fina, ha battuto il colombiano Giraldo nella sua prima partita in un Master 1000: «Questa vittoria è per mia nonna, scomparsa 10 anni fa».

Considerato che tra i due ci sono oltre 200 posti in classifica generale (49 contro 275), la notizia è dunque di quelle che fanno ben sperare, anche perché Matteo - che ha già in bacheca 5 tornei Futures e una finale di un Challenger - ha le idee chiare sul suo modello di campione: «Tra tutti scelgo Murray, è il più completo». Appunto, insomma, e ora al secondo turno gli toccherà Berdych. E comunque vada, sarà un successo: «Da lui in fondo posso solo imparare...».

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