L'attesa, la tensione, la paura, la rissa, il coraggio e, infine, la festa che può esplodere. C'è di tutto, tranne che una partita scontata nel finale di gloria dell'Atalanta, alla faccia di chi pensava che quella con il Sassuolo sarebbe stata una partita banale. Comunque è Champions League per i bergamaschi. Per la prima volta l'Atalanta vola nell'Europa dei grandi e lo fa con pieno merito al termine di una stagione esaltante. Terza in classifica, contro ogni pronostico di inizio stagione. A maggior ragione se si considera che la squadra di Gasperini ha iniziato in anticipo la stagione per i preliminari di Europa League, terminati, tra l'altro con una clamorosa eliminazione.
Eppure questa squadra non ha mai mollato. Forte delle sue idee, della sua programmazione e della qualità del suo gioco. I meriti sono tanti e vanno condivisi. In primis alla società che ha saputo muoversi sul mercato con pragmatismo ma anche mettendo mano al portafoglio con investimenti importanti, vedi l'acquisto di Zapata e i rinnovi milionari a Gomez e Ilicic. E poi programmando. Con i lavori del nuovo stadio già cominciati per garantire un futuro più solido alla società. Tanto merito poi, ovviamente, a Gian Piero Gasperini, il demiurgo di questa squadra bellissima che ha sempre espresso il suo gioco senza mai farsi mettere sotto da nessuno. Un'identità precisa, un gioco offensivo con (dopo ieri) la bellezza di 103 gol realizzati in stagione. Un allenatore che ha sempre fatto meraviglie ovunque è andato, a patto di avere fiducia. Quella che gli è mancata, da subito, nella brevissima avventura con l'Inter, la grande squadra che si è meritato e che ora merita di nuovo. E poi i singoli. Ilicic, fenomenale per tante volte, Zapata, trascinatore con i suoi 23 gol, e il Papu Gomez, un po' discontinuo in questa annata ma decisivo nei momenti più importanti, come nella partita di ieri sera.
Una partita iniziata malissimo, con il gol di Berardi che ha portato in vantaggio il Sassuolo e fatto vedere i fantasmi all'Atalanta. Ma tra le tanti doti di questa Dea c'è anche quella di non scomporsi. Mai. Zapata in mischia, minuto 34, trova il pareggio. Poi nel finale, scoppia la rissa che si concretizza dopo il duplice fischio. Botte, insulti, minacce il rosso diretto a Berardi che cambia la partita. Il secondo tempo infatti è molto più facile per l'Atalanta, anche se non è così banale realizzare i due gol della sicurezza. Prima Gomez al minuto 8, poi Pasalic al ventesimo e il finale è una passeggiata.
E alla fine, al Mapei stadium parte la musichetta della Champions League, quella che accompagnerà l'Atalanta in giro per l'Europa che conta. Resta ora da vedere cosa ne sarà di questo giocattolo bellissimo. Gasperini ha tanti corteggiatori, Roma in primis, che con lui vorrebbe aprire un nuovo ciclo. Il tecnico avrebbe anche l'ambizione di misurarsi di nuovo su un grande palcoscenico ma lasciare adesso questa Atalanta potrebbe essere un delitto. «I ragazzi sono stati meravigliosi.
Ora pensiamo a festeggiare», chiosa Gasperini lasciando aperta la porta ad ogni possibilità. «Con lui, è scontato», sentenzia patron Percassi. Con lui, o senza di lui adesso l'Atalanta è senza dubbio una grande squadra. Una squadra da Champions.
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