Azzurri d'attacco, è quasi fatta. Per il Mondiale? No, il play-off

Kean, Retegui, Pio Esposito (primo gol): Estonia ko. Salvo pazzie con Israele, affronteremo per la terza volta di fila gli spareggi

Azzurri d'attacco, è quasi fatta. Per il Mondiale? No, il play-off
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Fatto il nostro dovere in Estonia senza affanni ma anche senza la goleada di Bergamo - non dimentichiamo che la prolifica Norvegia da queste parti aveva fatto un solo gol... - nonostante un modulo tattico spregiudicato (due esterni offensivi per un'ora, l'Orsolini preferito a Spinazzola e Raspadori stile Atletico Madrid che spesso si accentra, a supporto delle punte), ora possiamo metterci l'anima in pace. A meno di un rovinoso scivolone a Udine martedì contro Israele, l'Italia giocherà il terzo play-off di fila per guadagnarsi il Mondiale.

Se la Norvegia, che ieri ha dilagato contro i biancoblu di Ben Shimon, ci tornerà dopo 28 anni, noi per non saltarlo ancora dovremo iniziare a studiare i possibili avversari - il primo sarà una ripescata dalla classifica di Nations League, sapremo chi il 21 novembre -. E dopo la semifinale del 26 marzo (in casa degli azzurri grazie al ranking Fifa) l'eventuale finale il 31 la cui sede verrà decisa dal sorteggio.

Ecco che a Tallinn - dove segnano tutti i nostri centravanti, Kean, Retegui e persino il giovane Pio Esposito (primo acuto dopo appena 66 minuti giocati con l'azzurro dei grandi), segno di una sorta di Rinascimento dell'attacco azzurro - Gattuso ha di fatto avviato quel processo di costruzione dell'Italia per un percorso che ci dia maggiore autostima per l'appuntamento di marzo. Dunque, d'ora in poi bisognerà ridurre al minimo gli errori, provare diverse soluzioni tattiche nell'ottica di una normale evoluzione della squadra e arrivare fra sei mesi con più certezze possibili. Intanto il Ct parte con tre vittorie nelle prime tre della sua era sulla panchina azzurra: come lui nella storia solo Foni, Novo, Fabbri, Maldini, Vicini e Conte. E lo sfortunato Kean, out dopo un quarto d'ora per una distorsione alla caviglia da valutare e un bel gol in avvio (a rischio la gara con Israele), va a segno per la quarta gara di qualificazione mondiale consecutiva (sei reti in totale), una striscia realizzata in passato solo da grandi attaccanti azzurri come Riva, Bettega e Pippo Inzaghi.

Nulla da dire, eccezion fatta della clamorosa papera di Donnarumma che regala un gol a Sappinen sul 3-0, sulla gara contro l'Estonia nella quale - complice anche una migliore condizione fisica del gruppo (con ringraziamenti espliciti di Gattuso ai club) rispetto a settembre - troviamo subito equilibrio e un coinvolgimento collettivo nella manovra contro un avversario modesto. "Voglio più leader nella mia nazionale, ho bisogno di tutta la squadra", il messaggio del Ct. L'Italia mostra a lungo l'atteggiamento giusto, "annusando il pericolo" come aveva ammonito il Ct alla vigilia. Con l'assistente Bonucci sempre vigile dalla panchina sulle situazioni di palle inattive.

Retegui spreca un rigore (d'altronde se anche Haaland ne fallisce uno battuto due volte...) ma si riscatta raccogliendo l'ottimo assist di Orsolini.

Nella ripresa meno intensità, un giallo a Bastoni che gli farà saltare Israele e la conclusione vincente di prima intenzione di Pio Esposito. Lo svarione di Donnarumma è sorprendente e Gattuso si agita un po' nel finale. "Grazie ai ragazzi per l'impegno e la voglia", così il Ct alla fine.

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