Azzurri a dieta contro il caldo A tavola si costruisce la vittoria

L'umidità prosciuga, super lavoro per la nutrizionista dell'Italia: "Serve attenzione: l'eccessiva calura favorisce crampi e stanchezza"

Azzurri a dieta contro il caldo A tavola si costruisce la vittoria

Juninho Pernambucano ha messo in guardia Pirlo: «Bevi tanto e attento al'alimentazione, giocare in Brasile con questi climi è dura davvero». Juninho è nato in Brasile e ha giocato in Europa: conosce il tormento. La nostra nazionale ha studiato tutto con attenzione preventiva, è scortata da due nutrizioniste e dall'equipe medica. Poi c'è Claudio, lo chef che ci mette il tocco appetitoso. «Ogni mattina sforna crostate e torte di mele. Sono la sveglia migliore!». La dottoressa Elisabetta Orsi ormai conosce i suoi polli (li ha seguiti l'anno scorso alla Confederation), e sa prenderli per il collo e per la gola quando deve sintetizzare tra cucina, esigenze mediche e golosità. Non sono tutte rose per i calciatori.
La dottoressa ormai ha un'esperienza ventennale nello sport, soprattutto nell'atletica dove ha collaborato con la scuola dei maratoneti di Gabriele Rosa. Monzese, capelli biondo sfavillante, nutrizionista-dietista, qui lavora con la dottoressa Nardi e si è dovuta inventare una sorta di spesa tra frutti e prodotti locali. La calura di Manaus, Recife e Natal prosciugherà i giocatori, gli orari stravaganti e il fuso completeranno l'opera. «Anche per questa ragione abbiamo dato grande importanza al ritmo ormonale di ogni persona, tutto può migliorare umore e sonno». Sì, vabbè, con Cassano e Balotelli l'operazione non è mai così facile.
Nella cesta della spesa azzurra compaiono papaia e maracuja, altrimenti detto frutto della passione, frutta secca e semi di chia, più nota come salvia ispanica coltivata nel Centro e Sud America. Un problema tipico dei ragazzi è quello di far mangiare frutta e verdura. «Ma abbiamo trovato un compromesso con i centrifugati e sfruttato i prodotti locali attingendo al potere antinfiammatorio dell'ananas, a quello rinforzante della papaia, a quello rivitaminizzante del maracuja e dell'acqua di cocco, che riserviamo al dopo partita. I centrifugati aiutano l'idratazione ben bilanciata in liquidi e sali».
Nella distribuzione dei pasti conta l'aspetto energetico. «E così serviamo carboidrati al mattino, cioè una colazione dolce con frutta e cereali. Centrifugati e spremute permettono di assorbire più velocemente vitamine minerali e antiossidanti. A pranzo i carboidrati fanno da padroni, paste leggere condite con verdura e olio extravergine di oliva che ci siamo portati da casa e un po' di parmigiano anche quello rigorosamente italiano». La cena deve servire al recupero: «Ha il compito di rimediare alle perdite, quindi proteine della carne, soprattutto bianca del pesce (ricco di omega 3 validissimi antinfiammatori naturali), e uova. Proteine e verdura abbinate fanno da tampone all'eventuale acidità sviluppata dall' esercizio intenso della giornata e dal consumo di proteine».
A cena, soprattutto nel dopo partita, e a colazione non mancano mai i semi e la frutta secca.

«Magnesio e potassio, fornito da mandorle e albicocche secche, sono gli alleati migliori per contrastare l' eccessivo caldo che disidratando favorisce crampi e stanchezza». Poi ci sono semi e semi: semi di chia ricchi in aminoacidi, semi di zucca ricchi di ferro. Un buon insalatone chiude il conto con il recupero fisico. Il resto spetta alla gioventù.
RiSi

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