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Bagnaia, la prima del superdiscepolo che ha studiato da Marquez e Rossi

Inizi col manager di Marc, poi all'Academy di Valentino

Bagnaia, la prima del superdiscepolo che ha studiato da Marquez e Rossi

La prima vittoria in MotoGP si è fatta aspettare. Francesco Bagnaia, Pecco per gli amici, ma anche i tifosi e tutti gli altri ormai, l'ha inseguita a lungo, in particolare quest'anno, facendo collezione di illusioni e delusioni. Troppe volte era alla sua portata, lì a un passo, e troppe volte se l'è vista sfuggire di mano. Sembrava che tutto congiurasse contro di lui, tra occasioni perdute e sprecate, scherzi del destino e tutto quanto può servire a minare la sicurezza del più tosto dei piloti. Non la sua. Se mai ha vacillato, è comunque rimasto aggrappato ai suoi sogni senza perdersi d'animo, continuando a inseguire quel traguardo che sembrava stregato. Ed ora che ce l'ha fatta, battendo in singolar tenzone il campione dei campioni, quel Marc Marquez che ad Aragon, terra di Spagna, ha strapazzato tutti per quattro volte di fila dal 2016 al 2019, ha tutti gli elementi per dire che «la prima vittoria non si scorda mai».

Ci mancherebbe altro. Marquez gli partiva alle spalle e Pecco se l'è ritrovato subito in schiena, come un avvoltoio; poteva sentire il rumore dello scarico della Honda avvicinarsi e allontanarsi di pochi metri, sempre lì a ricordargli che tra lui e la prima vittoria in MotoGP c'era l'avversario più scomodo, il pilota che come nessun altro sa inventare un sorpasso, portare un attacco a sorpresa, mollare i freni e spuntarti davanti alle ruote. Sono andati avanti così per venti giri, Bagnaia al comando e Marquez dietro, poi quando ne mancavano tre al traguardo lo spagnolo ha preso l'iniziativa portando i primi attacchi. Pecco ha risposto con prontezza e l'assalto si è fatto sempre più insistente, ma lui ha replicato colpo su colpo, guadagnando sicurezza ogni volta che lo ricacciava indietro. A poche curve dal traguardo Marquez ha tentato l'ultimo assalto, più disperato che lucido, finendo fuori traiettoria. Sfida finita, con Bagnaia vincitore e scene di giubilo al box Ducati dove questo successo lo aspettavamo con ansia dopo avere scelto di liberarsi di Dovizioso e puntare su questo ragazzo che un po' lo ricorda per carattere e professionalità.

Pochi metri più in là Emilio Alzamora, manager di Marquez, ha sicuramente ripensato a quando un giovanissimo Bagnaia si presentò da lui in Spagna per farsi le ossa alla sua scuola e nella sua squadra. Da quei giorni ne ha fatta di strada, in un percorso di crescita che lo ha portato a fare la spola tra Italia e Spagna prima di trovare definitivamente casa alla Academy di Valentino Rossi, simbolo dell'Italia delle due ruote che è stato buona guida e buon amico. Qui ha completato la maturazione che lo ha portato al titolo della Moto2 e al passaggio alla MotoGP con lo Junior Team Pramac prima di approdare alla squadra Ducati ufficiale.

Oggi, dopo il primo successo in MotoGP, l'obiettivo Mondiale non è più un sogno proibito.

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