Balotelli e Cassano, già pronti i tormentoni per l’Italia di Prandelli

Chiellini e Montolivo uomini chiave del nuovo tecnico Santon osservato speciale. Ma come farà con Gilardino? Il nuovo ct avrà la possibilità di ricostruire da zero. Pirlo farà da chioccia al regista viola

Balotelli e Cassano, già pronti i tormentoni per l’Italia di Prandelli

Per fortuna domani è un altro giorno. E avremo, subito, un’altra Nazionale e un altro calcio. Neanche il tempo di tor­nare dal Sudafrica, con il falli­mento in valigia, ed ecco il pen­siero all’immediato futuro che passa attraverso lo scontato passaggio di consegne. Via Marcello Lippi, ct che ha vissu­to l’alfa e l’omega di due mon­diali, il trionfo e il cupo disa­stro, e dentro Cesare Prandel­li, faccia giovane e rassicuran­te di un giovane tecnico pieno di ambizioni e anche di buonis­sime intenzioni. Con Marcello Lippi, chiude­ranno la loro carriera azzurra moltissimi dei cavalieri di Ber­lino 2006, a cominciare da Gat­tu­so che l’ha dichiarato in tem­pi non sospetti. Non sarà il so­lo. Per i primi tempi, per esem­pio, non ci sarà neanche Gigi Buffon, alle prese con l’inter­vento chirurgico alla schiena. E con loro saranno altre le defe­zioni: forse Zambrotta, poi Cannavaro, capitano coraggio­so in partenza per il Dubai, quindi Camoranesi e Di Nata­le, per questioni anagrafiche. Prandelli ha deciso il suo staff, sarà identico a quello che aveva nella Fiorentina. E a Fi­renze fisserà la sua residenza non soltanto per questione di cuore (si è da poco unito a una bella signora fiorentina). Co­verciano diventerà il suo uffi­cio quotidiano: da lì comince­rà a lavorare sulla Nazionale che dev’essere rifondata per motivi tecnici e anche per una questione anagrafica. La sua missione infatti è l’europeo 2012 che si giocherà in Polonia ed Ucraina e bisognerà metter­si subito al pezzo per guada­gnarsi la qualificazione (con­tro Serbia, Slovenia e Irlanda del Nord): non è mai scontata, come ha dimostrato il gironci­no in Sudafrica, giudicato da tutti noi agevole e diventato in­vece un calvario per Lippi e i suoi reduci. Prandelli ha il vantaggio di non avere pregiudizi e di parti­re da zero, squadernando una nuova pagina senza dover da­re spiegazioni a nessuno. Po­trà­guardarsi intorno e attinge­re al salvadanaio del calcio na­zionale che non è granché, di­ciamolo subito. Cassano e Ba­lotelli ( più Quagliarella) sono i due nomi più gettonati che co­minciano a circolare in queste ore e che diventeranno il tor­mentone della sua gestione. Dovrà trovare il modo, lui che è persona equilibrata e rodata, per addomesticarli alla disci­plina azzurra senza alterare granché gli equilibri interni. Sarà dura recuperare Gilardi­no alla causa azzurra. Il mon­diale è stato un flop incredibi­le. Eppure il ct , nei tempi della viola, non lo ha mai lasciato a piedi. Anzi ha sacrificato persi­no Pazzini pur di lascargli il campo libero da potenziali concorrenti. Il neo-ct potrà anche attinge­re a piene mani al lavoro con­clusivo di Lippi, in questo mon­diale da dimenticare. Per esempio Maggio e Criscito, con Marchetti portiere, sono tre nomi destinati a restare nel­la lista che all’inizio sarà am­pia, molto ampia, per poi re­stringersi, inevitabilmente ai tradizionali 23 da portare a Var­savia. Montolivo è un suo pu­pillo. É stato lui, Cesare Pran­delli, a lanciarlo da sosia di Pir­lo nella Fiorentina, sarà lui ad accompagnarlo per mano, al fianco del milanista sulle pri­me, e poi da solo, in modo da consegnargli le chiavi del gio­co azzurro. Chiellini dovrà di­ventare la boa centrale di una difesa tutta da ricostruzione, nella sua solidità, tattica e psi­cologica. E al suo fianco po­tranno arrivare Bonucci o Ra­nocchia visto che non sono possibili strade di mezzo, per esempio il recupero di qual­che sudafricano, tipo Bocchet­ti rimasto ai margini in questa occasione. Sarà seguito San­ton, specie ora che la partenza di Maicon per Madrid gli apri­rà un’autostrada nell’Inter. Neanche Prandelli è dotato della bacchetta magica.

Dovrà sperare che nel frattempo ma­­turino altri virgulti. E in circola­zione non ce ne sono granchè. Bisognerà infatti aspettare al varco l’under 19 che promette tanto. Sperando che qualche coraggioso allenatore li faccia giocare in prima squadra.

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