
C'è l'ombra di Johan Cruijff sul futuro di un Barcellona che perde colpi e non sembra più avere i crismi della corazzata invincibile. Se questa sera gli azulgrana dovessero uscire dalla Champions per mano del Milan, il Papero d'Oro tornerebbe clamorosamente sulla panchina dopo 17 anni e una serie di infarti che l'avevano costretto ad abbondonare il ruolo di timoniere. Tito Vilanova, condizioni di salute a parte, non ha il carisma di Guardiola, per non parlare di Jordi Roura, un buon aiutante di campo e nulla più. Cruijff vestirebbe comunque i panni del traghettatore, per condurre i catalani al titolo senza patemi d'animo, consegnando quindi il testimone a uno tra Luis Enrique o Eusebio Sacristán, le due soluzioni che Sandro Rosell sta accarezzando dallo scorso gennaio. Il presidente nel frattempo si è affrettato a smentire qualsiasi colloquio con Diego Maradona, che nei giorni scorsi si era "candidato" alla guida del club nel quale ha giocato tra il 1982 e il 1984. Mentre invece trovano conferme due importanti operazioni di mercato per giugno: gli ingaggi di Neymar e Gareth Bale.
Di fronte a un possibile esonero Roura non sembra preoccuparsi più di tanto, anche perché in cuor suo è convinto che il Barcellona riuscirà a ribaltare il risultato dell'andata. «Non esiste la partita perfetta, semmai quella in cui si possono fare grandi cose mantenendo alta la concentrazione e non facendosi prendere dal panico. E noi possiamo davvero condurla in porto». Sul Milan ha parole d'elogio: «Non mi ha sorpreso la vittoria di San Siro. Il Milan è il Milan, non è certo una squadra emergente, ma tra le migliori in circolazione. I rigori? Ci siamo allenati anche per l'eventualità, ma ho l'impressione che non diventerà una maratona». Chiusura su Vilanova: «Nonostante le cure pesantissime a cui viene sottoposto ha una gran forza di reazione: il suo sostegno sarà importante»"
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole pronunciate alla vigilia da Gerard Piqué. «Ho sensazioni positive, sento che saremo noi a passare il turno. E' vero, affrontiamo una delle squadre più importanti del panorama mondiale, però giochiamo al Camp Nou, davanti a una folla sterminata che non smetterà di sostenerci per un solo istante. Siamo tra le migliori formazioni della storia del Barcellona e possiamo fare l'impresa».
Per quanto riguarda lo schieramento Roura non vuol dare alcun tipo di vantaggio ad Allegri, anche se per dieci undicesimi la squadra si può considerare pronta. «La rifinitura mi ha offerto qualche indicazione, vedrò cosa fare al momento opportuno. Xavi? Mi sembra in ripresa, ma valuterò». In realtà il centrocampista ha assorbito l'infortunio muscolare dello scorso 26 febbraio e sarà della partita. «Villa? E' un attaccante che tengo in grande considerazione, ma deciderò al momento opportuno». In realtà "el Guaje" è sempre più ai margini della squadra e a giugno sbarcherà a Londra (sponda Arsenal). Il Barcellona quindi dovrebbe iniziare con Valdés tra i pali, in difesa Alves, Puyol, Piqué e Jordi Alba e in mezzo al campo Busquets, Xavi e Iniesta. In attacco l'intoccabile Messi verrà affiancato da Pedro, tenuto a riposo sabato proprio per preservarlo in vista della sfida con i rossoneri. L'ultima maglia a disposizione se la giocano in quattro: Villa, Alexis Sanchez, Fabregas e Tello. In vantaggio ci sarebbe l'ex dell'Udinese, autore di un gol e di un assist contro il Deportivo.
Per alimentare speranze di qualificazione ci si aggrappa anche a un precedente, ovvero a una goleada (5 a 1) sui rossoneri negli ottavi di finale.
Era il 25 novembre del 1959, roba da preistoria, ma è anche vero che all'andata era stato il Barcellona a espugnare San Siro per 2 a 0. Per la cronaca gli azulgrana arrivarono fino alle semifinali, eliminati dal Real che vinse il titolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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