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Il Barcellona denuncia il Santos per Gabigol: l'Inter è tranquilla

L'Inter e Gabigol si sono detti sì negli ultimi giorni di calciomercato, ma il Barcellona non ci sta e ha deciso di denunciare il Santos per non aver rispettato gli accordi

Gabigol durante l'allenamento con la nazionale olimpica brasiliana
Gabigol durante l'allenamento con la nazionale olimpica brasiliana

Ora è ufficiale: il Barcellona ha denunciato il Santos per il trasferimento di Gabigol all'Inter. Il centravanti brasiliano, classe 96, era conteso proprio dal club nerazzurro e dai blaugrana che vantavano una prelazione sul giocatore avendo già versato nelle casse del club verdeoro 3,2 milioni di euro. Il numero uno del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, non ci sta e durante il programma 'Tu Diras', in onda su radio RAC ha confermato che il Santos non ha rispettato i patti: "Non hanno rispettato il contratto, hanno un po’ nascosto la cosa e il Barcellona difenderà i suoi interessi. Abbiamo già inviato un fax certificato al Santos. Dobbiamo solo capire se alla FIFA o alle autorità brasiliane".

Il Santos è sicuro delle sue ragioni avendo avvisato per tempo il Barcellona, mentre il club catalano non ci sta sottolineando che per avere almeno 3 giorni lavorativi di preavviso abbia pagato i famosi 3,2 milioni di euro che ora rivuole indietro per il mancato rispetto dell'accordo da parte dei brasiliani. L'Inter è stata bruciata sul tempo dal Manchester City, per il baby fenomeno Gabriel Jesus ma è riuscita ad avere la meglio su Gabigol, acquistato il 29 agosto per una cifra di poco inferiore ai 30 milioni di euro, 29,5. Il club di Corso Vittorio Emanuele, in tutta questa querelle non c'entra nulla e di fatto non rischia alcuna sanzione perché sia l'Inter che il calciatore, campione olimpico con la nazionale brasiliana, hanno stipulato i vari contratti solo con il Santos, che è l'unica parte in causa a rischiare di dover restituire il denaro al Barcellona.

I tifosi dell'Inter possono dormire sogni tranquilli e potranno ammirare il loro nuovo idolo che è stato accolto come un Re al suo arrivo a Milano.

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