Europei 2020

Lo "Zio" rivela: "Dove arriva l'Italia. Ma so chi può vincere davvero..."

Giuseppe Bergomi, opinionista di Sky Sport, ha parlato in esclusiva per ilgiornale.it di Italia-Austria, delle sue favorite alla vittoria finale, di Eriksen e molto altro ancora

Lo "Zio" rivela: "Vi dico cosa farà davvero l'Italia..."

L'Italia di Roberto Mancini ha fatto bottino pieno nel girone A e ha staccato da prima della classe il pass per gli ottavi di finale dove ora se la vedrà con l'ostica e scomoda Austria. Gli azzurri vogliono continuare a stupire e questa sera a Wembley andrà in scena un match che si preannuncia infuocato e che potrà essere seguito live su Sky Sport Uno, Sky Sport Football e Sky Sport 251 e in streaming su NOW, anche in 4K HDR con Sky Q satellite.

La telecronaca dell’incontro sarà affidata a Fabio Caressa con il commento di Beppe Bergomi e ilgiornale.it ha deciso di interpellare l'ex campione del mondo con l'Italia nel 1982 per commentare l'imminente sfida all'Austria. L'ex bandiera e difensore dell'Inter ha poi toccato altri temi come la grande favorita alla vittoria finale di Euro 2020, Eriksen e molto altro ancora:

Bergomi, l’Italia di Mancini deve avere paura di quest’Austria?

"Solo sulla carta è una formalità. Noi siamo più forti ma ora cambiano le condizioni, è vero che siamo favoriti ma si tratta sempre di una partita secca ed è come se iniziasse un’altra competizione da ora in poi. Le responsabilità sono maggiori ma l’Italia sa fare bene le due fasi, ha mille soluzioni e la cosa più bella mostrata in queste partite è l’atteggiamento sempre propositivo. L'Austria è un buon un avversario, ha tantissimi calciatori che militano in Bundesliga ma le nostre qualità tecniche sono superiori, posso dire che siamo favoriti al 70%"

Non trova che la parte alta del tabellone sia molto più complessa rispetto alla porta bassa dove ci sono solo Inghilterra, Germania e Olanda?

"Sono d’accordo che ci sia uno squilibrio ma era già successo nel 2016 e proprio con l’Italia che giocò prima contro la Spagna e poi contro la Germania. Se avesse poi passato il turno avrebbe trovato la Francia e quell'anno ci fu il Portogallo che approfittò di un tabellone più agevole per arrivare in finale e per vincere gli Europei. Tra l'altro io tra le grandi favorite avevo messo, Italia a parte per scaramanzia, Olanda e Danimarca che sono entrambe nella parte bassa del tabellone dove le due favorite forse sono Inghilterra e Germania ma una delle due uscirà già fuori agli ottavi"

Qual è o quali sono i giocatori azzurri che la stanno più stupendo?

"Tutti stanno facendo molto bene ma se devo fare dei nomi dico assolutamente Locatelli-Berardi e Spinazzola. Il primo oltre ai due gol ci sta mettendo personalià, Berardi è un giocatore che non ha nessuna nazionale, salta l'uomo in maniera incredibile e crea sempre imprevedibilità e poi c'è Spinazzola che dalla metà campo in su è capace di spaccare le partite con la sua grande velocità".

Fino a dove può arrivare l’Italia, è utopico pensare possa vincere?

"Non vedo tutte queste nazionali più forti. Vero è che la Francia ha grande individualità ma se non giochi con il collettivo non arrivi da nessuna parte. Merito di Mancini che ha preparato benissimo in questi anni l'Italia facendola sembrare una squadrad di club. La cosa bella è che sono gli altri che si adattano a noi e non viceversa, è una cosa importantissima questa. Quindi non credo sia utopica che possa arrivare in fondo".

C’è qualche analogia con la sua Italia che vinse i mondiali nel 1982?

"Difficile vedere qualche anologia. Ho letto un’intervista di Zoff che ha detto che questa Italia sembra la nostra per il modo di contrattaccare ma non saprei dire. Il calcio di oggi non è quello di 5 anni fa, figuriamoci tornare nel 1982. Il merito di Mancini è quello di aver capito che andavano coinvolti anche i ragazzi giovani con meno esperienza mentre in passato non è così. Ha allargato la rosa a tanti giocatori senza esperienza e poi ha sempre comunicato bene perché ha sempre detto che l'obiettivo dichiarato di ogni partite è di vincere. Dirò sempre, a prescindere dai risultati, che questa nazonale ha già fatto qualcosa gettando le basi per un futuro roseo anche se penso sia già pronta per vincere subito...Tra un anno e mezzo ci sarà già il Mondiale"

Alla lunga può pesare non avere in rosa un fuoriclasse assoluto come hanno invece altre nazionali oppure si può sopperire con il gioco e con il collettivo?

"Noi dobbiamo aggrapparci al gioco perché è questo che sta facendo la differenza. La Francia non ti viene a pressare alto perché non ce l’hanno nel dna. Griezmann si sta sacrificando molto per permettere a Mbappé di essere letale nelle ripartenze ma noi giochiamo come una squadra di club che si conosce da una vita le altre giocano da rappresentativa. Continuo a pensare alla Francia o al Belgio come due grandi nazionali e con tanti fuoriclasse ma poi la fase difensiva come la fanno? Ad esempio la Germania non ha la punta e potrei andare avanti dato che tutti hanno punti deboli. Noi abbiamo tante alternativa un po’ in tutti i ruoli"

Giusto puntare su Acerbi e non su Bastoni per il ruolo di difensore centrale al posto di Chiellini?

"Non dobbiamo più ragionare così perché Mancini ha convocato anche Bernardeschi reduce da una stagione non trascendentale. Chi gioca deve essere funzionale in quel momento. Non c’è giusto o sbagliato, Acerbi è un giocatore importante ed è forte, Bastoni lo è altrettanto ma io mi fido delle scelte del Mancio e vanno accettate"

Fuori dai denti: qual è la sua favorita alla vittoria finale?

"Per scaramanzia dico la Francia"

Come ha vissuto il malore di Eriksen: cos'ha pensato in quei momenti?

"A me è venuto da piangere perché sono state davvero scene commoventi e veramente quello che abbiamo visto è stato toccante, almeno da parte mia. La cosa più bella è vedere che Eriksen ora sta bene e mi auguro possa tornare a giocare in italia nella sua Inter. Emotivamente quella partita ha toccato molto la squadra che alla fine si è qualificata. Tra l'altro la Danimarca era la mia nazionale rivelazione ed è ancora dentro, bene così".

Parlando invece di Serie A, Inter e Juventus hanno cambiato allenatore e così anceh Napoli, Roma e Lazio, solo il Milan ha mantenuto lo stesso allenatore. Che campionato dobbiamo aspettarci e secondo lei chi è favorito a bocce ferme?

"Ovviamente è ancora difficile ad oggi fare un pronostico dato che si deve ancora fare il mercato ma penso proprio che a bocce ferme dico: Inter perché è campione d’Italia in carica, la Juventus perché è tornato Allegri, il Milan per la continuità e oggi l'Atalanta non puoi lasciarla fuori anche se ritengo il Napoli una squadra costruita bene e c'è anche la Roma di Mourinho che preme per tornare in alto. Sarà un bel campionato"

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