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Berrettini, illusione da Masters. Ma Zverev risorge

L'azzurro avanti, poi viene fuori l'esperienza del tedesco. E ora Matteo deve rifarsi nella sua Roma

Berrettini, illusione da Masters. Ma Zverev risorge

Era un caldo giorno di primavera a Roma tre anni fa, e Matteo Berrettini guardava il tennis dei grandi sognando: «Presto ce la farò. Lavorerò duro per farcela». Era appena rientrato da un infortunio importante, e questo è il filo logico di questa storia.

Era un giorno di pioggia, ieri, e sotto il tetto di Madrid Matteo poteva chiudere il cerchio, solo il primo di una carriera in ascesa. Va bene, è già un Top 10 del tennis mondiale. Ma vincere il primo Masters 1000 della carriera, alla vigilia di Roma, sarebbe stato davvero il punto esclamativo ai sogni di quel giovane tennista.

È andata male, alla fine ha vinto Zverev 6-7, 6-4, 6-3. Ma se anche il tennis insomma avesse il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Matteo Berrettini sarebbe comunque il suo premier ideale. Guardatelo quando parla: ispira più o meno la stessa fiducia di quello vero. Ma soprattutto ammiratelo quando il destino lo mette a terra, per il suo modo di tornare sempre più forte. Come questa volta a Madrid, dopo aver vinto due settimane fa il 500 di Barcellona, tre mesi dopo quell'infortunio agli adduttori subito in Australia che gli provocava dolore solo a mettere la caffettiera sul fornello. Resilienza: il testimonial ufficiale della parola più abusata del momento è lui.

Chiamatelo Muro di Gomma insomma, ma nel senso più eccezionale del termine. E anche ieri, prima che la stanchezza premiasse il più esperto, è successo a un certo punto che nel tie break del primo set Berrettini si sia trovato da 5-0 per lui a match point per Zverev, il predestinato al trono di numero uno del mondo. Poteva finire male, e invece ha vinto lui. Poi, un banale errore verso la fine del secondo set, ha aperto una crepa nel suo muro. Ma era la prima grande finale, ci sarà tempo per rimbalzare via anche questa delusione («Ne vincerai molti», gli ha detto alla fine Sascha senza piaggeria). E magari già da Roma, con un tabellone complicato per gli azzurri (ieri fuori Caruso) ma carico di speranze. Oggi cominciano a scendere in campo i big e gli occhi italiani restano su Berrettini e puntano anche su Jannik Sinner. Il quale ha assicurato che sulla sua strada non ci saranno deviazioni: «In questo periodo non sto vedendo né film, né serie Tv: mi alleno, ragiono e penso solo al tennis. Anche a cena con il mio coach Riccardo Piatti parliamo solo di quello». Se batterà Humbert avrà Nadal al secondo turno: roba da sogno, e si sa che a Roma possono davvero avverarsi.

Oggi a Roma. Uomini (diretta Sky dalle 10, match del giorno alle 23 su Supertennis): ravaglia-Paire, Sinner-Humbert, Fognini-Nishikori, Musetti-Hurkacz, Mager-De Minaur.

Donne (Supertennis): Giorgi-Sorribes Tormo.

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