Bonucci, spunta la richiesta di perquisizione

E nelle carte ecco Tiziano Ferro, una sfilata di veline e la droga

Bonucci, spunta la richiesta di perquisizione

Nelle carte di Cremona sul calcio marcio si delinea il network mondiale delle combine ma saltano fuori anche i rapporti non sempre limpidi tra calciatori e tifosi. Emerge il gossip di un mondo il cui confine con lo show business è spesso esile, relazioni e rapporti non necessariamente illeciti, le vite degli altri passate al setaccio.

«HAI CHIAMATO TIZIANO FERRO?»

Ed è così che salta fuori, naturalmente non coinvolto dalle indagini, il cantante Tiziano Ferro. Il suo nome spunta in una intercettazione di maggio 2011 tra Safet Altic, il bosniaco tifoso del Genoa e amico di Sculli, e Guido Morso, ultras la cui famiglia per la polizia è «collegata alla cosca mafiosa Emanuello di Gela». Quest’ultimo sembra dare per scontato che Altic conosca il cantante di persona, a meno che i due non parlino in codice. Morso: «Pronto, scusa…». Altic: «Che ora sono?». M: «È ora che ti ripigli, mezzogiorno e venti». A: «Giura!». M: «E giuro sì, ma secondo te cammino con le bugie? Senti un po’, lo hai chiamato a Tiziano Ferro?». A: «No (…) fa il concerto sabato».

VELINE E COLLEGHI. IL GIRO DI «ZAMPA»

Alessandro Zamperini, per la procura, è il «filtro» tra il laziale Mauri e il boss Ilievski, ed è lo snodo di varie presunte combine. Così «Zampa» finisce monitorato a fondo dalla polizia che evidenzia ogni suo contatto e le sue relazioni sociali. Nella rete finiscono i 1107 contatti con Mauri, i 236 con Bobo Vieri. Ma agli atti restano anche 71 contatti con un cellulare (33117…) intestato al «Consiglio regionale della Lombardia», e poi Gervasoni e Tisci (68 e 62 chiamate), Stefano Ferrario e Beppe Sculli, l’esponente del clan Moccia Angelo Senese, e una serie di amici non coinvolti come Alberto Aquilani (60) la showgirl Cecilia Capriotti, Barbara Fagioli, Melissa Satta, Roberto Baronio, Fabio Galante, Aldo Maldera, Simone Pepe (l’esterno juventino «coinvolto» da Andrea Masiello come a conoscenza, seppur contrario, della presunta combine di Udinese-Bari, la stessa di Bonucci), Abbiati, Rolando Bianchi e tanti altri.

BONUCCI E LA PERQUISIZIONE

Una nota dello Sco, depositata il 27 aprile come integrazione dell’ultima informativa, rivela che gli inquirenti volevano perquisire anche Leonardo Bonucci. Un «dettaglio» che aggiunge elementi alla polemica sull’incredibile differente valutazione che la Figc ha fatto per Criscito - indagato, perquisito e cacciato dalla nazionale - e per Bonucci – indagato, rimasto agli Europei perché non perquisito. La richiesta di perquisizione rende ancora più sovrapponibile la posizione dei due. Il nome di Bonucci, indagato a Cremona, è al primo posto nell’elenco di 21 persone per le quali sui chiede «l’emissione di decreti di perquisizione» per «favorire l’acquisizione di elementi utili alle indagini».

ALTIC, DROGA ALL’AMICA DI SCULLI

La sera del 12 maggio 2011 per Altic è in programma un viaggio. Secondo la polizia dopo aver incontrato Milanetto, intrattiene numerosi contatti telefonici con Sculli, Kaladze e altri del «gruppo genovese», propedeutici a pianificare un viaggio da Genova a Roma passando da Milano, «ove egli dovrà incontrare il calciatore Kaladze e la fidanzata di Sculli, M.H.». Ed è proprio Beppe Sculli a guidarlo per telefono fino al suo appartamento. Per la polizia «è evidente che Altic, dopo aver evidentemente consegnato a E.H. il quantitativo di stupefacente, si allontata dalla via per recarsi all’altro appuntamento con Kaladze».

KALADZE, IL BOSS E MIAMI BEACH

Dall’esame dei tabulati «caldi», nei giorni precedenti la presunta combine di Lazio-Genoa, gli inquirenti trovano uno strano legame parallelo tra il calciatore georgiano Kakha Kaladze e il boss degli «zingari» Ilievski. Il 14 maggio, giorno dell’incontro, Kaladze «alle ore 22.53 viene chiamato dall’utenza telefonica nr. 0017865(…), con la quale parla per circa tre minuti. Tale utenza, che da quanto verificato dovrebbe appartenere al distretto telefonico di Miami Beach - Florida (USA) è risultata essere in contatto con quella di Kaladze dal 02.04.2011 al 21.0S.2011, con la maggior parte delle chiamate concentrate tra il 9 e il 10 maggio». Niente di strano, se non fosse che «il contatto assume rilevanza» perché esce dai tabulati di Ilievski «che nel solo periodo 12/13 maggio 2011 (prima di una partita incriminata, ndr) ha parlato a lungo per 11 volte con l’usuario dell’utenza nr. 001786(…) appartenente allo stesso distretto di quella in contatto con Kaladze». E la «cella» da cui Ilievski chiama, il 12 maggio, è a Milano «non lontano» da casa di Kakha.

SPUNTA ANCHE BIAVA

Lo Sco a un certo punto analizza il traffico telefonico degli indagati, e rimarca, tra «i contatti di maggiore interesse investigativo» di Carobbio, anche il difensore della Lazio (ex Genoa) Giuseppe Biava.

Il «pentito» Carobbio lo chiama soltanto il tre occasioni, il 2 aprile e poi il 17 e 18 maggio. Gli inquirenti annotano che «in prossimità di tali date sono state disputate le competizioni sportive Lazio-Genoa (14 maggio) e Lecce-Lazio (22 maggio), alle quale il difensore laziale ha preso parte».

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