Sport

Bosch dimostra che il diesel è «green»

Un test pubblico nel traffico smentisce le accuse. Emissioni al lumicino

Gabriele Villa

Lainate (Milano)Il diesel è un mostro? Prima di dargli la caccia e annientarlo, prendiamogli almeno le misure. Con Bosch. L'idea controcorrente ha trovato pratica applicazione a Lainate dove l'azienda tedesca, in prima linea sui fronti più differenti della tecnologia e della ricerca applicata alla mobilità, ha voluto giocare a carte scoperte, mostrando a giornalisti e istituzioni come e perché il diesel sia, e sarà ancora per parecchio, un buon alleato dell'ambiente.

Niente chiacchiere al vento (come certi politici e amministratori pubblici che non sanno nemmeno che cosa siano Euro 6temp, né filtro antiparticolato, ndr), ma numeri e grafici frutto di un esperimento su strada con automobili regolarmente in commercio. Del resto, se è vero come è vero che i diesel di ultima generazione producono emissioni decisamente inferiori, sotto ai motori a benzina, è altrettanto vero che il merito di questo step in avanti è da attribuire proprio alla ricerca costante di Bosch in questo campo.

Facciamo un passo indietro per ricordare, come nel 2015, fu lo «tsunami dieselgate» a determinare l'adozione di criteri internazionali di omologazione sempre più più stringenti. Furono rapidamente pensionati i test NEDC (New European Driving Cycle), sostituiti il primo di settembre 2017 dagli standard WTLP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure), un ventaglio di controlli già più credibili, di cui i test RDE (Real Driving Emissions) sono il perno. Eccoci al vulnus del problema, ma anche allo scopo delle prove promosse da Bosch, non simulate al banco, ma su strada, con auto comunemente in commercio guidate non da astuti o condizionati collaudatori, ma da tester come me. Una prova vera, con una guida come quella di tutti i giorni. Unico modo, secondo Bosch (e la logica super partes messa bene in evidenza dall'ad Gerhard Dambach - nella foto - che ha presenziato ai test) per misurare le emissioni reali di una vettura.

Osservati speciali: anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), polveri sottili (PM 10, PM 2,5). E così, partiti dal Centro Aci di Lainate, eccoci protagonisti di un test RDE lungo le strade dell'hinterland milanese al volante di una Peugeot 3008 BlueHDi 130 e di una Bmw Serie 2 Active Tourer, 218d. Con un simpatico «intruso» (che ha suscitato la curiosità degli altri automobilisti) agganciato alla nostre vetture: il PEMS (Portable Emissions Measurement System). In 35 minuti di percorso, le «nostre» auto hanno emesso valori di NOx e di PM10 ben al di sotto dei limiti imposti sia dalla odierna normativa Euro 6d temp (168 mg/km) sia dall'ancor più stringente Euro 6d final (120 mg/km) che scatterà nel 2021.

E adesso parliamone del presunto mostro.

Commenti