A tenere banco in quel di Montreal, oltre alla pioggia che ha versato dighe di acqua sulla pista, è ovviamente il caso del test gomme segreto di Mercedes e Pirelli. Il tribunale indipendente voluto dal presidente Fia Jean Todt ascolterà i diretti interessati il 20 giugno. Monsieur non vuole che la vicenda condizioni, oltre al Gp di Montecarlo e questo di domani, anche la corsa di Silverstone a fine mese. Da qui la celerità. Sul tema, dall'Italia, è intervenuto anche il presidente Pirelli Marco Tronchetti Provera: «Hanno cercato di metterci in mezzo, ma non ci riguarda. Noi abbiamo rispettato le regole e continueremo a rispettarle».
Il caso tiene però banco anche perché ieri Ross Brawn, per funzione team principal Mercedes ma, dati i tempi e il curriculum recente, anche mago e stregone e volpe del Circus, ha più o meno tracciato la sua strategia difensiva. Un approccio che poggia sulla convinzione che «quando i fatti verranno presentati in tribunale, si vedranno le cose come le abbiamo viste noi fin dall'inizio. E sono ottimista».
Per chi avesse perso qualche puntata, la vicenda del test è alquanto spinosa non solo per la segretezza ma perché il team tedesco ha utilizzato l'auto 2013, cosa vietatissima. Ma Brawn ha la sua versione: «Era un test Pirelli e ciò che noi cercavamo non era la segretezza bensì la privacy. Anche perché non vai a Barcellona per svolgere tre giorni di prove convinto che nessuno lo verrà a sapere». Secondo Ross, anche l'utilizzo da parte di Rosberg ed Hamilton di caschi anonimi ha il suo bravo perché. «Non volevamo che ci fosse attenzione ( dei tifosi o curiosi, ndr) su di loro, non desideravamo organizzare un servizio di security... E non c'è nulla nel regolamento che lo vieti». Parole al microfono amico Bbc, poco prima delle libere su pista fradicia con ampio impiego di gomme intermedie nella prima ora e mezza. Nella seconda, pista asciutta, gomme supersoft e medie (testate anche quelle modificate da Pirelli per Silverstone), e miglior tempo assoluto di Alonso (ottimo anche il passo gara, nuova ala anteriore). Per cui si può sperare. Ma la Red Bull è lì. Il passo gara parla anche per lei. Ed occhio, ovviamente, a Mercedes furbetta.
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