Un infinito Inter-Juve da oltre cento minuti per chiamare fuori i secondi. Non solo perché alla vigilia Inzaghi e Allegri reclamavano la piazza d'onore alle spalle del Napoli ormai campione d'Italia in attesa solo dell'aritmetica. Ma anche perché la Scala del calcio si trasforma in un ring: più calci che calcio. Alla mano ci pensa Rabiot come con la Sampdoria, regalando quattro minuti di Var per convalidare il gol di Kostic e veleni come si conviene a una sfida che non riesce a farne meno, anche quando in palio ci sono solo i premi di consolazione.
La Juve è virtuale seconda, ha vinto più partite di tutti dopo il Napoli, l'Inter ne ha perse nove, il Milan campione d'Italia sette, non succedeva dal secolo scorso per chi porta lo scudetto sulle maglie. Così per spiegare questo campionato basta l'ultima giornata di campionato. Dopo il crollo del Milan a Udine ecco i due derby, quello cosiddetto d'Italia e quello della Capitale. Due partite brutte tecnicamente, vissute su una continua crisi di nervi figlia di una crisi di gioco che attraversa squadre costruite male. Obbligate a scegliere. Come la Lazio che ha messo da parte la piccolissima Europa per giocare tutte le sue carte sulla qualificazione dorata alla prossima Champions.
Vince il derby con un colpo da biliardo contro Mourinho che rinuncia in partenza ad Abraham, poi una volta in dieci a Dybala. La strada più corta per arrivare in Champions è l'Europa League per Mourinho che, squalificato, ha finito per battibeccare con Lotito nella pancia dell'Olimpico mentre davanti agli spogliatoi succedeva di tutto. A proposito di nervosismo. E così il Napoli a Torino va con il pilota automatico, un inno alla gioia con Osimhen.
Un giocatore che gli altri non hanno, un centravanti vero e non controfigure come lo sono stati in questo torneo Vlahovic e Lukaku ma anche lo stesso Lautaro. E al Milan orfano di Giroud non può bastare il record di Ibra.
La completezza del Napoli non paga le fatiche di coppa, gli altri raccolgono le briciole tra rossi e risse. La Lazio è la vera seconda con il meno 15 della Juve, aspettando il 19 aprile, il Collegio di garanzia del Coni. Attesa inaccettabile per un campionato regolare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.