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Buffon, Nainggolan, Badelj: a volte ritornano... a casa

Questioni di cuore o di necessità e voglia di rilancio. Quando il primo amore non si scorda mai

Buffon, Nainggolan, Badelj: a volte ritornano... a casa

È proprio vero: certi amori fanno lunghi giri e poi ritornano. Alcuni ci mettono qualche anno, altri il tempo di una sola stagione. Evidentemente si tratta di amori forti, di amori che nonostante tutto non si sono mai dimenticati e, perciò, la scelta viene naturale quando si ha la possibilità di tornare.

Di amori così ne abbiamo visti anche in questo mercato. Come quello di Buffon, di nuovo alla Juve dopo l'addio di un anno fa. A maggio 2018, infatti, Gigi aveva chiuso la sua storia di diciassette anni con i colori bianconeri, deciso a provare un'esperienza all'estero, al Psg. In Francia ha giocato e ha vinto, ma si è reso conto fin da subito che Parigi non è Torino e soprattutto che il Psg non è la Juve. E quindi, appena sorta la possibilità di tornare a casa, Buffon non ha avuto dubbi ed eccolo qui pronto a difendere la sua Vecchia Signora. Lo farà da secondo e senza il numero 1 sulle spalle (avrà il 77), ma potrà chiudere la carriera con il suo grande amore e battere il record di presenze in A: gliene mancano solo 8.

Altro ritorno è quello di Nainggolan, che, messo spalle al muro dall'Inter, ha deciso di volare a Cagliari, la città dove è diventato il Ninja. In Sardegna Radja ha passato quattro anni bellissimi e pieni di ricordi: «Tornerò qui» disse quando lasciò i rossoblu per la Roma nel 2014. E quel giorno è arrivato, prima di quanto ci si aspettasse. È successo all'improvviso, per motivi sportivi ma anche extracampo: la moglie Claudia, cagliaritana, ha rivelato di lottare contro una brutta malattia e il capoluogo sardo rappresenta il posto ideale per vincere questa battaglia.

L'amore verso una città, una squadra, una tifoseria ha infine spinto Badelj a fare retromarcia e tornare nella sua Firenze, da dove un anno fa se ne andò per fare il salto di qualità alla Lazio e per staccarsi da quei luoghi che gli ricordavano tremendamente il suo amico Astori.

Una stagione dopo, però, complice anche l'annata deludente a Roma, per il croato si sono riaperte le porte della città e ha subito detto sì per rivestirsi di viola, senza dubbio, il suo colore preferito.

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