Calcio: con il decreto in discussione stretta su scommesse e violenza negli stadi, basterà?

In discussione il nuovo decreto che dovrebbe, almeno questo è l'augurio di tutti, combattere violenza e calcioscommesse nel mondo del calcio. In esame un inasprimento di pena per chi si rende protagonista di combine e un utilizzo più estensivo ed efficace del Daspo

Violenza e scommesse: due piaghe del calcio a cui il decreto vuole dare una risposta
Violenza e scommesse: due piaghe del calcio a cui il decreto vuole dare una risposta

Per quanto riguarda la sfera di cuoio non vi è stato il tempo di metabolizzare lo shock per il disastro al Mondiale, perchè la nuova stagione è iniziata prestissimo, con le prime partite di Coppa Italia, i preliminari nelle coppe europee e ora il Campionato. Ma dopo l'avvio ufficiale della stagione, che è stato preceduto dalla rovente corsa alla massima poltrona della Federazione, a cui è arrivato non senza polemiche Carlo Tavecchio, ora in corso un'altra partita fondamentale che riguarda la lotta alla violenza e all'illegalità nel calcio, match che si sta svolgendo nelle aule parlamentari.

Il primo passo è stato un decreto dell'esecutivo che ha visto ufficialmente la luce negli ultimi dieci giorni d'Agosto (precisamente il 22 del mese passato) e che ora è al vaglio della Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali di Montecitorio. Quella in corso è la cosiddetta "prima lettura" e nella serata di ieri, mentre la Juve dava il via all'avventura dell'Italia nella Champions 2014, Tavecchio e il presidente del Bari, l'ex arbitro Paparesta, sono stati ascoltati dalle due Commissioni. Premesso che le norme inserite nel decreto del governo al vaglio delle Commissioni potrebbero cambiare in Parlamento, quale sarebbe il contenuto della normativa studiata dall'esecutivo, se questa non dovesse subire modifiche nè alla Camera nè al Senato? Quello studiato da Alfano in collaborazione con gli altri dicasteri interessati appare un vero e proprio "pugno di ferro", verso tutti quei soggetti che inquinano il mondo del calcio.

Basti pensare che per chi verrà riconosciuto colpevole di aver truccato un match o competizioni sportive scatterà una pena oscillante tra i due e i sei anni di reclusione, oltre ad una multa che può arrivare fino a quattromila euro. La novità, oltre l'inasprimento della sanzione penale, sta anche nel fatto che non vi sarà più distinzione tra chi progetta e mette in cantiere la frode e chi effettivamente la rende possibile, ovvero il calciatore: entrambi i soggetti rischieranno la stessa sanzione, sia a livello di anni di carcere che di multa. Per capire come sia netta la volontà del Governo di stroncare il fenomeno delle scommesse, basti pensare che attualmente per lo stesso reato si rischia, nel peggiore dei casi, un anno di reclusione e poco più di mille euro di multa. Nella nuova normativa è poi previsto un aumento della pena "fino alla metà" ed una multa che può arrivare a centomila euro se la frode sportiva ha inciso "sullo svolgimento di concorsi legati al mondo del calcio".

Per quanto riguarda il Daspo è previsto un forte ampliamento del ventaglio di possibilità e situazioni in cui sarà utilizzabile, visto che sarà possibile metterlo in pratica anche verso gli appartenenti ai gruppi ultrà "che siano stati condannati o abbiano sulle spalle una denuncia per essere venuti meno al divieto di introdurre ed esporre negli stadi striscioni o cartelli istiganti alla violenza, o che siano stati condannati o denunciati per alcuni gravi reati, elencati nel testo allo studio delle Commissioni e che le statistiche in mano al Governo hanno palesato:

"Esssere spesso legati a condotte violente in occasione di manifestazioni sportive sia all'interno che all'esterno degli impianti".

Un punto molto importante è quello relativo ai comportamenti che le Società dovranno tenere, visto che il decreto prevede il "divieto di qualsiasi tipo di rapporto, anche commerciale, o agevolazione verso chi sarà destinatario di un Daspo". Cambia anche la durata del provvedimento, visto che oltre a un inasprimento della stessa verso chi è recidivo, dovrebbe avere una durata minima di 36 mesi in casi particolari.

Infine nel testo è previsto anche un maggiore potere per il Ministro degli Interni, che, ad esempio:

"Avrà la possibilità di ordinare tramite decreto il divieto di apertura dei settori dello stadio riservati alla tifoseria ospite negli impianti in cui si giocano partite di calcio a forte rischio, per un lasso di tempo non superiore a 24 mesi".

Il decreto, che è già in vigore, dovrà essere convertito in legge entro il 21 del prossimo mese: poi si

potrà comprendere se queste norme (anche modificate) saranno sufficienti per stroncare violenza e comportamenti illeciti nel nostro calcio e ricondurre il fenomeno calcio nel nostro Paese nel greto dell'auspicata normalità.

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