L'eliminazione della Spagna ha suscitato molto clamore e molti si domandano come sia possibile che una compagine che due anni fa ha conquistato il secondo Europeo consecutivo, possa crollare di schianto nella fase a gironi e non qualificarsi nemmeno per gli ottavi del Mondiale a cui si è presentata da detentrice.
Tuttavia, se ci si ferma un momento e si sfogliano i libri di storia del calcio, si vedrà come quanto accaduto, non sia un evento così infrequente.
E noi Italiani, che ciò non sia così raro, lo sappiamo probabilmente meglio di tanti altri, perché se è vero che la Nazionale targata Prandelli ci ha fatto ritrovare l'amore e la passione per i colori azzurri, è altrettanto vero che la figuraccia rimediata quattro anni fa in terra sudafricana è ancora nitidamente impressa nei pensieri di tutti. Le analogie di quella Nazionale con le furie Rosse di oggi, a parte il girone assai meno complicato (noi riuscimmo a non passare in un girone che ci vedeva opposti a Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda) sono molteplici: giocatori che fisicamente sono un lontano ricordo di quelli ammirati quattro anni prima, assenza di stimoli dovuto all'appagamento e una rosa troppo simile a quella che aveva fatto proprio il titolo sempre quattro anni prima.
Un altro rovescio che è entrato nella storia fu quello della Francia nel mondiale asiatico di 12 anni fa. Anche in quel caso l'uscita al primo turno fece rumore perché i Bleus erano i detentori del titolo e, proprio come la Spagna, si presentavano all'appuntamento anche con i galloni di campioni d'Europa. La Francia riuscì a farsi sconfiggere dal Senegal, compagine all'esordio assoluto in una fase finale, per poi pareggiare con l'Uruguay e collassare con la Danimarca, che si impose 2 a 0. Gli uomini di Lemerre andarono fuori senza segnare nemmeno un goal, un record negativo che la Spagna è riuscita a non eguagliare. Tuttavia ogni eliminazione fragorosa porta con sé primati negativi, perché se è vero che gli Iberici almeno un goal lo hanno fatto, è altrettanto vero che prima di questa edizione nessuna detentrice del titolo era stata sconfitta nelle prime due gare della fase finale successiva.
Le disfatte come quella che ha visto protagonista la Spagna non sono avvenute solo in epoca moderna. Andando a ritroso nel tempo si può, infatti, scoprire come anche il Brasile sia iscritto, suo malgrado, nel club delle compagini che presentatesi con i galloni del detentore del titolo, sono uscite malamente nella prima fase. Era il 1966 e il mondiale inglese fu un incubo per i Carioca. Dopo aver vinto con la Bulgaria arrivarono le batoste contro l'Ungheria e il Portogallo di un certo Eusebio, le quali decretarono l'eliminazione verdeoro.
L'ultimo precedente, risalente al 1950, ci vede ancora protagonisti. La nostra Nazionale difendeva il titolo del '38 e nel mondiale svedese uscì dopo due partite.
Tuttavia, a differenza dei casi sopra raccontati, questa eliminazione fu dovuta principalmente al fatto che la fase finale si giocò un anno dopo il tragico incidente di Superga, che privò la nazionale della sua spina dorsale, e dopo 12 anni di stop a causa della guerra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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