L'Inter dopo tre sconfitte di fila ritrova il sorriso. Mezzo. Perché il risultato è frutto di un brutto primo tempo e una ripresa coraggiosa che tiene in vita i nerazzurri in Europa League dopo le due sconfitte da dilettanti con Hapoel Beer Sheva e Sparta Praga. Un gioiello di Candreva risolve la pratica Southampton, conosciuta soprattutto per essere la città da cui salpò il Titanic. E in molti ieri erano pronti a scommettere sul naufragio dell'Inter di De Boer in crisi dopo la surreale domenica di San Siro contro il Cagliari. Invece il successo chiude la striscia di tre ko consecutivi. Quindi nessun funerale, inteso come esonero, per l'allenatore olandese nonostante ad accompagnarlo per tutta la partita sia lo spettacolare inno degli inglesi, quel When the Saints Go Marching In, nata come una marcia funebre.
Dunque De Boer ha salvato la panchina, anche se la proprietà cinese, a prescindere dalla vittoria di ieri, rimane convinta di andare avanti con l'ex tecnico dell'Ajax. Già, la società: Ausilio a domanda se lui e Zanetti si sentano soli risponde con una battuta: «ci piace questo». Serio, il ds nerazzurro dice che «la società è presente». Anche se è a migliaia di chilometri di distanza e deve raccogliere pure un'osservazione uscita da casa Juve e firmata Beppe Marotta: «Non voglio entrare nel merito delle cose nerazzurre. Dico solo una cosa: la società viene sempre prima della squadra e per ottenere risultati importanti ci vogliono grandi competenze a livello manageriale». Resta il fatto che fa rumore il silenzio di Thohir e anche di Zhang su quanto successo dentro e fuori dal campo: il ko con il Cagliari e il caso Icardi. A proposito, la curva nord ignora o quasi Icardi (e nessuna festa con i giocatori alla fine), solo qualche fischio, piuttosto prosegue la polemica con il resto dello stadio con qualche coro. Una spaccatura che deve far riflettere di fronte allo spettacolo dei settemila inglesi al seguito dei Saints.
E al silenzio assoluto nelle stanze dei bottoni per un tempo risponde la scena muta in campo: la squadra guarda il Southampton giocare, creare occasioni. La fragilità dell'Inter è manifesta quando Miranda (l'unica sbavatura in una partita in cui ha messo tante pezze) si fa passare sopra la testa la palla e lascia che Rodriguez vada solo verso la porta; oppure quando Handanovic rischia un'altra papera dopo quella con il Cagliari, sventata da Nagatomo sulla linea. Comunque non è questione di singoli, ma di complesso. De Boer più che il pilota di una Formula 1 sembra al volante di un'utilitaria che non tiene la strada. Prova a recuperare Brozovic dopo il castigo, ma il croato è tutto tranne che "epic".
Il portiere Forster è spettatore e al massimo deve guardare Icardi a inizio ripresa sparare fuori un sinistro, subito dopo un gol annullato a Rodriguez per un fallo in area. Episodio che sembra scuotere l'Inter, mentre il Southampton non capitalizza la superiorità e si spegne con il passare dei minuti. E la prima volta che Santon si alza dalle sue zolle confeziona il cross che Candreva scaraventa in rete con un movimento da centravanti: girata di sinistro, un capolavoro. Il vantaggio cambia l'Inter. Anche Icardi prova la giocata, invece Brozovic trova un'espulsione a dieci minuti dalla fine e allunga il suo periodo nero. Regalando un finale di sofferenza.
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