La carica dei «guaglioni» sveglia l'Italia dei buchi neri

Insigne e Immobile si esaltano nell'ultimo test. Il granata si candida per giocare con Balo: "Sono pronto". Ma la difesa resta un vero guaio

La carica dei «guaglioni» sveglia l'Italia dei buchi neri

Rio de Janeiro - I guaglioni hanno messo faccia e piedi per dire: siamo pronti. «Ora tocca al ct decidere». Ciro Immobile da Torre Annunziata e Lorenzo Insigne da Fratta Maggiore hanno fatto i brasiliani in salsa napoletana, il resto d'Italia è stato Italietta. La nazionale è tornata a vincere con loro, ma solo con loro. E' tornata a mitragliare gol ma non ha smesso di subirne. I guaglioni sembrano fatti uno per l'altro. «Capita dai tempi del Pescara: intesa fantastica, ci conosciamo bene», ha raccontato Insigne, agile e veloce nel parlare quanto nel giocare palla. L'amichevole con la Fluminense ha richiamato la nazionale in classe, come quello scampanellio leggero ma fastidioso che ti riportava allo studio dopo l'intervallo. L'intervallo è finito, ora si fa sul serio. L'Italia dei guaglioni lo ha capito subito, quella dei primi della classe un po' meno. Il ritornello di rito induce a guardare al passato, alle amichevoli che non contano e via con la solita litania, ma non sempre il calcio si affida al rito. Ogni tanto improvvisa.
La Fluminense ha illustrato quel buco nero che si chiama difesa e raccontato di un centrocampo a trazione limitata, ma a limitato garantismo difensivo, di due attaccanti con il diavolo in corpo ed altri due con manie da primedonne.
Il conto dice che Insigne e Immobile sanno segnare, produrre assist (2 a testa nell'ultimo test), sospinti da tanta voglia di crescere. Non possono essere un'idea per sconvolgere l'incomprensibile Italia di Prandelli, ma una soluzione per migliorarla. Nel dopo partita, Ciro vantava il suo essere capocannoniere in serie A, dunque perché stupirsi? «E i gol danno fiducia». Poi certo l'idea di giocare in coppia con Balotelli frulla anche a lui. «Se il ct volesse sarei pronto, sennò sto dove mi mette. Ma io cerco sempre di metterlo in difficoltà». Il problema lo ha posto Immobile con le sue reti, ma anche Supermario con la sua indolenza, non a caso a Copacabana ne hanno creato una statua. Si dirà: le riserve hanno fatto bottino, i titolari flanella. Immobile ha soggiunto: «Comunque Mario è un campione, non una schiappa. Ha segnato tanti gol per la qualificazione. Ecco perché va bene che giochi lui, con me o senza di me».
Immobile o Balotelli? Balotelli con Immobile? Che dire, che fare? Eppure è il minore e, comunque, il migliore dei problemi azzurri. Che, poi, per ogni attaccante diventi un problema far coppia con Mario, è altra storia: Balo gioca a pallone, non a calcio, difficile capirne movimenti e adeguarsi. Il resto, invece, è da mani nei capelli a cominciare dall'assetto difensivo. Lo aveva ammesso Chiellini, ma evidentemente il problema è serio: la difesa di riserva è gruviera, quella titolare burrosa. L'elenco dei difensori schierati, portiere di riserva (Perin) compreso, dice che soltanto Barzagli garantisce un po' di ermeticità. Gli altri svolazzano nei buchi nell'acqua. Affidarsi ad Abate sembra solo un atto di fede. Credere in Bonucci, Paletta o Ranocchia un atto di disperazione. I brasiliani hanno ribattezzato Perin “frango”, nel senso di pollo, dopo aver visto la sua papera. Coperta corta, comunque si girino le cose. Il centrocampo delle riserve ha regalato il senso compiuto della parola, quello dei titolari ha dormicchiato perfino nella lena di De Rossi. L'Italia non riesce a fare a meno di Pirlo, seppur ad andamento lento, Prandelli dovrà benedire la buona condizione del Verratti ultima scelta (purché la febbre lo consenta). Che dire di un ct che voleva lasciarlo a casa?
L'auspicio di questi casi si aggrappa alla condizione che deve crescere. Per ora meglio crederci. In altro caso sarebbe difficile sfangare il girone. Fra cinque giorni la sfida con l'Inghilterra: potrebbe essere decisiva. Più facile contenere i bomber inglesi rispetto a quelli uruguayani.

Il centrocampo dei tre direttori (De Rossi, Verratti, Pirlo) resta il più affidabile. Poi ci vorrebbero i tenori. Balotelli ieri ha dedicato al mondo un tweet con Fanny. Prandelli gli ha detto che deve andare a cercarsi il gol… Più delle fidanzate.

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