
La rabbia scritta del Carpi, nessun commento dagli altri club. Il caso Lotito scatena la prima della classe del campionato di serie B, che in un comunicato parla di «incredulità e viva indignazione » e le dichiarazioni di Lotito ritenute «a tacer d'altro, del tutto inopportune, fuori luogo, nonché offensive della dignità e onorabilità di società, squadra e tifoseria». Carpi che chiede alla Figc di vigilare e auspica un intervento della Procura Federale perché si parla di un consigliere federale e per preservare il campionato da «ogni ombra». Stessa richiesta dal presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, che di fronte alle parole di Lotito esprime «disagio di fronte a una società che mina la credibilità del movimento». Non fa sconti Abodi, presidente della Lega di Serie B: «Ognuno risponda di quello che pensa, dice e fa, non mi piacciono le condanne collettive, i daspo di gruppo», in ogni caso «in B sale e scende chi merita, come dimostra la storia del nostro campionato». E via tweet promette: «Verrà insabbiato tutto? Non lo permetterei».
Mentre i presidenti di serie A evitano commenti, è di gomma, invece, come direbbe qualche addetto ai lavori, Maurizio Beretta che sceglie di minimizzare le parole di Lotito e rivela che «come lui stesso ha spiegato a me e a tutti, il dato riferito al presidente di Lega era un modo un po' spiccio per definire la realtà dei fatti, ovvero che tutte le deleghe sono nell'assemblea come previsto dallo statuto». Beretta ha poi aggiunto che «il presidente è un garante dell'applicazione delle regole, è un'interfaccia verso l'esterno, ma a decidere è l'assemblea. Bisogna guardare alla sostanza delle cose più che alle parole». L'unica sottolineatura che concede Beretta è sui «modi di esprimersi delle persone che possono essere più o meno divertenti, non scordiamoci che questa era una telefonata presumibilmente privata. Sulle modalità si può discutere, ma non si deve drammatizzare». Beretta risponde anche al sottosegretario Del Rio e alla necessità di un cambiamento del calcio: «Le riforme che stiamo portando avanti sono importanti per garantire la sostenibilità del sistema». Tenendo conto delle esigenze di tutti e tutto si riconduce alla riforma dei campionati, leggasi serie A a 18 squadre, sulla quale bisogna soprattutto stabilire il meccanismo delle retrocessioni «perché tre sono impossibili, è impossibile andare a 18 senza una riduzione».
Intanto una rivoluzione passa quasi inosservata per colpa del caso Lotito. Infatti l'Assemblea di Lega ha votato all'unanimità l'introduzione della tecnologia sul gol fantasma a partire dalla prossima stagione. Un bando di gara stabilirà quale dei sistemi (due) scegliere, tre le aziende che faranno l'offerta. A pagare saranno i club per un costo che si aggira sui 170mila euro ad apparato. Una commissione della Lega valuterà gli aspetti tra cui anche quello degli assistenti di porta, per il quale sarà messo in agenda un confronto con l'Aia.
Beretta ha confermato che la Goal Line Technology sarà realtà a partire dal 22 agosto, inizio del campionato 2015-2016, ma non ha escluso che potrebbe essere già adottata per la finale di Tim Cup di questa stagione e per la Supercoppa se si dovesse disputare in Italia. Forse una polemica risparmiata in futuro nel desolante panorama del calcio italiano.