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Caso Schwazer, si riapre il caso: "Sicuri che le sue urine siano state manipolate"

A distanza di oltre due anni dalla positività di Alex Schwazer il sussidiario.net rilancia affermando come le urine siano state manipolate. I legali attaccano: "Siamo sicuri che siano avvenute manipolazioni"

Caso Schwazer, si riapre il caso: "Sicuri che le sue urine siano state manipolate"

Sono già passati due anni dalla pesante esclusione di Alex Schwazer, per doping, dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Secondo quanto riporta in esclusiva ilsussidiario.net, però, le urine del marciatore di Bolzano sarebbero state manipolate. Per questa ragaione la perizia del RIS di Parma verra depositata nei primi giorni di settembre e solo in quel momento ci sarà un'ufficialità dei risultati delle urine del 34enne. Nel giugno del 2016, infatti, era circolata la voce secondo cui Schwazer fosse risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato a gennaio: il primo controllo risultò negativo, mentre in un secondo momento si era riscontrata la presenza di metaboliti del testosterone.

Da subito il marciatore trentino e il suo staff parlarono di manipolazione ma vista la recidiva fu condannato a otto anni di stop che ne hanno sancito la chiusura anticipata della carriera. Il legale di Schwazer, Gerhard Brandstaetter, ha confermato la tesi già presentata due anni fa ed ha calcato e non poco la mano: "Ci sono forti anomalie nelle urine, siamo sicuri che ci siano stati manipolazionima non abbiamo ancora gli esiti. I nostri periti di parte ci hanno detto questa cosa. Siamo convinti e sicuri che manipolazioni ci siano state e speriamo che si possano provare, visto che quello che è stato fatto è stato fatto in modo scientifico.

Non conosciamo però l'esito delle perizie ordinate dal giudice".

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