Cellino: "Balo nero da schiarire... Io razzista? Ma per favore..."

Cellino: "Balo nero da schiarire... Io razzista?  Ma per favore..."

Le parole sono importanti. Chiunque le pronunci. Ma è evidente che chi ricopre ruoli di responsabilità debba misurare ciò che dice in maniera differente rispetto a chi siede al tavolo di un bar o a chi va in curva a vedere una partita. Soprattutto quando si parla di certi temi per così dire più sensibili, vedi il razzismo. E così, se un coro becero in curva è da condannare, allora la frase infelice di un'icona come Van Basten lo è ancora di più. Quindi, allo stesso modo, quando il presidente del Brescia Cellino parlando di Balotelli, ai ferri corti con il suo allenatore e con l'ambiente, volendo alleggerire la pressione se ne esce con «Balotelli è nero, sta lavorando per schiarirsi», non può non beccarsi quantomeno l'accusa di essere stato fuori luogo.

Probabilmente, anzi certamente, non razzista. Non lo è Cellino, non lo è mai stato. E poi, al netto di frasi censurabili e fuori luogo, è anche vero che il mood del momento tende a trasformare in razzista anche quello che razzista non è nemmeno un po'. Al netto di una piaga che affligge la nostra società interessando più e più volte anche i nostri campi da calcio. Ma proprio per questo, chi ha più responsabilità dovrebbe stare ben più attento a ciò che dice quando si avventura in disamine a rischio fraintendimento. «Una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa, rilasciata nel tentativo di sdrammatizzare un'esposizione mediatica eccessiva e con l'intento di proteggere il giocatore stesso», spiega il Brescia in un comunicato ufficiale seguito alle inevitabili polemiche piovute su Cellino. «Io razzista? Cazz... Se chiarisco faccio ancora più danni», ha aggiunto poi Cellino. Una battuta, quindi. Mal riuscita, sicuro. Tanto più oggi.

Perché è vero che Balotelli è arrabbiato (nero) ma è anche nero di pelle e negli anni, è stato più volte oggetto di insulti beceri e censurabili. E quindi certi aggettivi a lui non andrebbero affibbiati, non con leggerezza. Non è razzismo. Non è buonismo. È solo buonsenso. E non è mai abbastanza.

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