Cesare superottimista Ma dietro le quinte mostra un'altra faccia

Avvisa Balo, Cassano e chi non gli è piaciuto: "Bene la voglia di stupire e l'entusiasmo, questa nazionale ha futuro con i giovani. Mario e Immobile insieme? Scelta forzata"

Cesare superottimista Ma dietro le quinte mostra un'altra faccia

Rio de Janeiro - Verratti ha la febbre, ed è l'unico momento in cui Prandelli ammette una negatività davanti alla platea mondiale di giornalisti. Poi il medico aggiungerà: lieve stato febbrile. Sennò ciao Inghilterra. Tutti hanno visto la partita con la Fluminense, qualche dubbio sarà serpeggiato. Ma suvvia siamo al mondiale, spiega il nostro ct. Quindi? «Ottimismo! Che altro devo fare?». Non è l'allegria di Mike, ma è il patriottico Prandelliottimismo detto con serafica paciosità. Anche se ieri ha annullato l'allenamento e ha passato il tempo a fare la ramanzina a vecchi e nuovi che non gli sono piaciuti. Dormiamo però sonni tranquilli almeno fino a sabato. Poi come svegliarci davanti alla tv alla mezzanotte italiana? Qui la risposta fa stridere le unghie contro un vetro. «Vogliamo onorare la maglia, non devo dare messaggi. In Italia c'è sempre pessimismo. Avremo qualche difficoltà, ma lotteremo su ogni pallone». L'ultimo Balotelli potrebbe indurre al dubbio sulla voglia di lottare, molto meno l'ultimo Immobile e con lui Insigne e qualche ragazzo.
Prandelli conta molto sul bello, e sul ballo, della concorrenza: con qualche punto fermo. «Immobile e Balotelli insieme? Tutto si può fare, ma due punte centrali mi sembrano una scelta forzata». Dunque si giocherà sull'alternativa e sull'alternanza. L'avviso ai naviganti, leggi Balo e Cassano, arriva un po' sfumato. «Mi piace la voglia di stupire, l'entusiasmo, la voglia di fare, questa nazionale ha futuro con i suoi giovani. Ricordo sempre lo Schillaci del '90, arrivato come quinta punta poi diventato protagonista assoluto».
Ma tutti noi abbiamo visto la nazionale delle riserve contro la Fluminense, poi quella delle grandi firme. Quale impressione ricavarne? Sarà un caso se qualche tifoso italiano nello stadio di Volta Redonda ha contestato il ct? «Nel calcio ci sta qualche errore individuale, ma ho visto continuità per un'ora di gioco, abbiamo recuperato Barzagli e Paletta, bene i giovani. Siamo a posto, c'è da correggere qualche dettaglio ed anche fisicamente siamo in grado di arrivare in fondo al mondiale». Quindi tutto bene e ottimismo. Non preoccupa neppure quella difesa mollacciona e allora si va sulla filosofia. «L'idea nostra è di segnare sempre qualche gol in più. E subire reti fa parte del gioco. Per correggere certi errori devi avere tempo, ma ho visto soprattutto errori di concetto: ecco quelli non sono più ammessi». Fatti i complimenti a Darmian anche nel gioco di fascia sulla sinistra, da qui la probabile coppia composta dal torinista a destra e De Sciglio a sinistra, Prandelli è andato di filosofia spicciola. «C'è sana competizione e tutti sono titolari, ora lavoro sull'anima dei giocatori, la squadra deve condividere tutto con entusiasmo». È il problema che il ct ha voluto anticipare vista qualche faccia scura nello spogliatoio (leggi Cassano part time), «Ora pensiamo all'Inghilterra e abbiamo un po' di ansia», ha invece replicato ad un giornalista di Costa Rica che chiedeva un parere sulla nazionale sua. E anche i più ingenui hanno capito che l'ottimismo è un atteggiamento dell'anima prandelliana, ma il mondiale un festival dello stress.
Il ct ha già composto la sua nazionale: sarà quella vista contro il Lussemburgo, al massimo un paio di correzioni (dipenderà da Verratti). Come un bravo soldato darà ascolto al consiglio del presidente Napolitano («Non dovete accontentarvi»): «È uno degli uomini più saggi che abbiamo ed ha ragione».

Ma poi si aggrappa al Trapattoni che rasenta le battute di Totò («Il ct della nazionale italiano è come un condannato che non sa il giorno del'esecuzione»). «Trap conosce la materia. E sa che un condannato probabilmente ritrova risorse impensabili. E chissà quante volte lui ha rischiato di morire e non è mai morto». Fatti gli scongiuri, ottimismo!

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