Chiellini avverte: "Non illudetevi la crisi Juve è un'invenzione"

Per il difensore manca equilibrio nelle valutazioni "Zona Milan? Basta avere 2 gol in più verso il 90' E non è vero che la Champions si decide a Madrid"

Chiellini avverte: "Non illudetevi la crisi Juve è un'invenzione"

Torino - Equilibrio, please. Lo chiede Giorgio Chiellini nel giudicare la Juventus. Sapendo però che, quando si parla della Signora, diventa difficile evitare iperboli e/o depressioni. Lo pretende quasi la storia di una società abituata a vincere se non a dominare oltre che a fare la voce grossa in ogni campo dove decide di cimentarsi, come certifica anche la recente lettera di Andrea Agnelli ai propri azionisti in cui si è attaccata frontalmente (e non per la prima volta) la Lega Calcio.

Siccome però al «Chiello» nazionale importa solo quanto accade sul terreno di gioco, ecco la richiesta che suona anche come una (mezza) ammissione di colpa: «Contro il Galatasaray abbiamo rovinato in trenta secondi lo sforzo fatto, ma credo ci voglia più equilibrio nelle valutazioni. Sappiamo di dover migliorare alcuni aspetti, ma abbiamo comunque vissuto un buon inizio di campionato e siamo ancora in ballo in Champions, dove non è vero che ci giocheremo tutto nella trasferta di Madrid. Troppe volte si passa da un eccesso all'altro: eravamo schiacciassi, poi in crisi, quindi di nuovo inarrestabili. Troppe volte il giudizio è legato al risultato: avessimo vinto 2-1 contro i turchi si sarebbe parlato di “super Juve”, con l'1-1 di “cuore Juve” e ora siamo al “disastro Juve”. È vero che le prestazioni di questo periodo non sono le migliori degli ultimi due anni e mezzo, ma in passato abbiamo vinto o pareggiato gare in modo anche fortunoso: in realtà, finora il nostro percorso è stato più che buono. Adesso ci aspetta il Milan e capiremo meglio in che condizioni siamo».

Il Diavolo dietro l'angolo: lui sì malato, al contrario della (non serenissima) Signora. Con Pirlo che dovrebbe e vorrebbe finalmente accendere la luce contro il suo passato, con Tevez (probabilmente in coppia con Quagliarella) che avrebbe potuto essere rossonero e che è invece diventato il “nuovo” 10 bianconero, con una difesa che deve tornare a essere (quasi) imperforabile senza concedere regali come accaduto troppo spesso di recente: «Nelle ultime stagioni i rossoneri hanno sempre avuto un avvio di stagione un po' lento. L'anno scorso, però, la loro rinascita cominciò proprio dopo averci affrontato (1-0, rigore di Robinho, ndr) e anche adesso hanno una rosa che può puntare almeno alla zona-Champions. Stiamo vivendo un bel campionato, con sei squadre che possono davvero sperare nel titolo. Avremo un quadro realistico tra un mesetto, dopo le prime dieci partite. Ultimamente abbiamo invece affrontato squadre che, per limitarci, hanno rinunciato a giocare». Strano stupirsi, ma così è. Contro il Milan, almeno, il rischio di affrontare un catenaccio vecchio stile non dovrebbe esserci: «Per evitare di subire gol in extremis, in quella che è diventata la zona-Milan, dovremo arrivare agli ultimi minuti con due reti di vantaggio. Senza Balotelli, saranno tutti spronati a dare qualcosa in più, come era già successo quando mancava Ibrahimovic. Matri? Speriamo non si sblocchi proprio domenica».

E se l'ex numero 32 bianconero sogna il gol contro gli ex compagni, ci sono juventini che saranno ulteriormente stimolati dal prossimo rinnovo del contratto: «Per Vidal siamo ormai ai dettagli (nuova scadenza, il 2018, ndr) - ha spiegato ieri Marotta a margine del rinnovo del contratto con Samsung -.

Stiamo esaminando tutte le posizioni contrattuali di un gruppo che ha dimostrato di essere all'altezza del ruolo affidatogli: è anche il caso di Marchisio, Chiellini e Pogba». Di Pirlo (e con Pirlo) se ne riparlerà invece nell'anno nuovo: quando la Juve spera di avere anche ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions, oggi lontanucci.

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