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Inter, beffa di rigore

Clamorosa eliminazione dei nerazzurri puniti dall'Atletico Madrid di Simeone. Errore decisivo di Lautaro alla lotteria dei penalty. Nessuna italiana ai quarti di Champions

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All'Inter i rimpianti, all'Atletico i quarti di finale. Thuram sbaglia, Depay no. Così si va ai rigori: decide Oblak che ne para più di Sommer, ma fatti i conti banalmente aritmetici delle occasioni è giusto così. Sanchez, Klaassen e come spesso accade Lautaro tradiscono Inzaghi dal dischetto. Poteva finire prima e con lo stesso esito, se Riquelme all'ultimo secondo dei tempi regolamentari non avesse fallito un tiro forse più semplice persino di un rigore. E se fosse finita lì, forse per Inzaghi sarebbe stato meno doloroso.

Si sapeva che non sarebbe stato facile, eppure l'Inter ha segnato per prima e poi ha retto l'onda spagnola fino a una manciata di minuti dal 90esimo, quando l'olandese di Simeone (Depay, appena entrato e già un palo in curriculum) è stato molto più bravo dell'olandese di Inzaghi (De Vrij) e ha regalato all'Atletico la decisiva mezzora dei supplementari, come spesso accade pieni più di paura che di calcio.

Chissà come sarebbe cambiata la partita se i nerazzurri fossero riusciti a gestire meglio il vantaggio di Dimarco, un gol estratto dal manuale della vera Inter. Lautaro, Mikhi, Bastoni e quindi Barella come se tutto in pochi istanti fosse telecomandato per il destro del terzino, che realizza con freddezza il rigore in movimento. Rammarico enorme per Inzaghi, perché il pari dell'Atletico arriva poco oltre, giusto un paio di minuti in coda a un'azione confusa e abbastanza fortunosa più che bella, ma non conta. Implacabile Griezmann, molto meno Pavard che quel pallone avrebbe potuto calciare prima, ma l'ha mancato.

Bello l'Atletico, l'Inter ci mette 20 minuti per cominciare a giocare il suo calcio di palleggio. Prima c'è soprattutto l'aggressione alta di Simeone, cui Inzaghi prova a sfuggire con l'allungo isolato di qualche temerario come Dumfries (2 tiri e 2 parate in 2 secondi), piuttosto che con le galoppate di Thuram. Bravo Sommer in apertura, quando in tuffo dice no a Samuel Lino, sul quale Dumfries, in campo proprio per lui, fatica molto nella prima mezz'ora. Mai quest'anno l'Inter ha concesso così tanto agli avversari.

La ripresa comincia con un altro faccia a faccia Griezmann-Sommer: vince il portiere, bloccando in qualche modo un maldestro tiro del francese. Certamente gol sbagliato. Ma l'Inter fa fatica, il tempo passa e l'Atletico aumenta la sua spinta. Inzaghi schiacciato e in sofferenza aumenta il possesso del pallone, il palleggio anche basso per incoraggiare lo scorrere troppo lento del cronometro, eppure con Thuram (clamorosa) e Barella (un po' meno) ha due occasioni in contropiede classico per chiudere la sfida, sempre ispirate da Lautaro. Due errori.

Alla fine saranno fatali, come e più di quelli dal dischetto.

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