Juve e Roma ci illudono che sia un campionato

Questa Milano non meritava il panettone. E se i due allenatori se ne tornassero in Toscana a giocare a scopa d'assi (che non hanno) non ci sarebbe da piangere

Juve e Roma ci illudono che sia un campionato

Questa Milano non meritava il panettone. E se i due allenatori se ne tornassero in Toscana a giocare a scopa d'assi (che non hanno) non ci sarebbe da piangere. Vedi la Milano che si rinnova, Barbara e Thohir in tribuna vanno bene per i fotografi, e vedi la Milano della tradizione calcistica che vende calcio dequalificato. Milan che fa intuire quanto conti la qualità, Inter che, ancora una volta, si lamenterà per complotti arbitrali, dimostrando di non avere fantasia né in campo né fuori. Barbara che si porta in tribuna l'architetto a la page, Thohir che si incontra con Galliani e Lady B. per spiegarsi che il calcio è in crisi, ma poi almeno vince il suo derby. E invece il calcio sul campo? Degno della classifica: derby giocato tra sfondoni calcistici, qualche rudezza, poche occasioni, meno brividi, qualche emozione, senso di impotenza, salvo i soliti colpi da maestro di Palacio. Milano cambia pagina e cambia attori: il derby merita di più. E il campionato anche ieri ci ha spiegato come la pensa. Dice: Juve e Roma fate voi.
Quattro gol a testa, due difese a serratura doppia, nona vittoria di fila per la Juve, Roma ancora imbattuta, l'unica squadra ad esserlo. Juve sempre più consolidata, Roma sempre più ristrutturata. Juve rassicurante, Roma spettacolo. Juve con la miglior media punti nell'era dei tre punti, ma forse non altrettanto piacevole, rassicurante, convincente nel modo di giocare. Roma che ti lascia sempre la stessa foto: se può giocare a cento all'ora diventa fantastica. Sennò si normalizza troppo. Piacerebbe dire: corazzate. Ma sarà vera gloria? Juve e Roma fanno 87 punti in due. La Juve è prima in classifica con gli stessi punti (46) realizzati in Spagna dal Barcellona, che ieri ha rimontato da 0-2 a 5-2, e dall'Atletico Madrid, entrambe prime in classifica, ancora in Champions, l'Atletico futuro avversario del Milan e considerato, con facile ottimismo, avversario abbordabile. Solo il campionato inglese si stacca all'indietro nella somma dei punti delle prime due squadre: Germania, Francia e Spagna si equivalgono con il campionato nostro.
Quindi non sono i punti che fanno la grandezza delle squadre, salvo guardare solo nel proprio orticello. Juve e Roma vanno ringraziate perché hanno reso questo torneo meno deludente, meno disastrato, meno figlio di un calcio minore. Avranno il difficile compito di continuare a divertire, emozionare, creare e ricreare la rivalità. Non aiuta il calendario: ritrovarle subito dopo la sosta è un colpo basso, un'ingiustizia del nostro pallone. Quasi mai i risultati del dopo sosta dicono tutta la verità. C'è sempre il granello che intralcia ed, invece, Juve e Roma meriterebbero di giocarsela pienamente rodate e riavviate. Meglio attendere il risultato del ritorno, se la Roma saprà tener testa alla Signora.
Juve favorita per lo scudetto oggi, e forse sempre. Soprattutto dopo il flop di Champions che resterà il buco nero e la contraddizione più inspiegabile della stagione: il Milan va, la Juve salta a parità di difficoltà nei gironi. Roma così imprevista da lasciare il dubbio: terrà o non terrà? Il 2014 si giocherà tutto su questa domanda, perché il resto è già figlio di un calcio minore. Ieri il pallone ci ha voluto lasciare con un po' di spettacolo: quaterne di reti, Tevez che ricalca doppie cifre di gol come fosse un Trezeguet, Pepito Rossi che non lascia mai sola la Fiorentina, e chissà se ci fosse stato Gomez…oggi è soltanto a meno tre dalla Champions. Torino così in alto come non accadeva da venti anni.

Il Napoli, che buca un po' troppo, lascerà aperta la lotta per il terzo posto: rischia di essere una delusione. Possono salvarlo solo Milan e Inter giocando a perder punti. E questo vi dice dove sia finito il calcio milanese.

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