"Conta più lo Young boys" "E voi siete solo un collaudo"

Allegri incorona i nerazzurri («rivali al pari del Napoli...») ma pensa alla Champions. Spalletti: «Proviamo a vincere»

"Conta più lo Young boys" "E voi siete solo un collaudo"

Mentre calerà il sipario della Prima alla Scala di Milano, si alzerà quello del derby d'Italia all'Allianz Stadium di Torino. Odabella avrà appena ucciso Attila, quando Juventus e Inter inizieranno a scrivere la loro opera numero 233, la centosettantunesima in campionato. L'Inter di Spalletti nel ruolo di Attila, l'invasore, la Juventus in quello di Odabella, la Signora. Sul palco il finale è già scritto, sul campo il condizionale è d'obbligo nonostante i 152 punti (compresi gli undici attuali) in più conquistati dalla Juventus nell'era post Calciopoli.

Spalletti, e non solo, ha la sensazione che i nerazzurri siano più vicini ai bianconeri di quanto lo fossero l'anno scorso di questi tempi quando si presentarono (era il 9 dicembre) davanti in classifica. Allegri non la guarda perché rispetta l'Inter di Spalletti «cresciuta in autostima e risultati. Insieme al Napoli è la nostra antagonista». Dunque i nerazzurri sono l'anti-Juve. Etichetta che non è mai piaciuta al collega interista.

È un derby d'Italia dai punti di vista diversi. Max ribadisce che la Champions ha la priorità su tutto: «Per noi è molto più importante lo Young Boys, perché mercoledì ci giochiamo il primo posto e visti gli altri gironi diventa fondamentale». Luciano martedì con il Psv si giocherà la sua di Champions e dice: «Juve-Inter per noi è il collaudo: capiremo se possiamo viaggiare forte e fare risultati contro chiunque». Quello di Max può essere scambiato come un messaggio sbagliato allo spogliatoio, ma è solo un modo di buttare la pressione nell'altro campo. Come se a Spalletti non bastasse il divario a due cifre: «Per me è finita quando non sei più convinto e smetti di provarci. E noi ci vogliamo provare». Scudetto a parte l'allenatore nerazzurro sbarca a Torino con la «certezza di poter battere la Juve. È difficile prenderli, questa è la brutta notizia. Quella bella è che il primo passo per poter accorciare dipende da noi». E Spalletti è convinto di avere le armi per riuscirci perché abbiamo «giocato dei momenti di gara dove non è contato tanto chi c'era davanti. Così possiamo far soffrire tutti». Anche la Juve di Cristiano Ronaldo: «Ma non è solo lui anche se penso che la mentalità che può portare nello spogliatoio sia incolmabile».

All'Inter si potrebbe contare anche sul rumore dei nemici (coalizzati contro la Signora). A Spalletti basta il popolo nerazzurro: «Non mi fa effetto che tutta Italia conti su di noi». Allegri: «Mi lascia indifferente. Tutti sperano non dico che possa riaprirsi il campionato, ma che ci sia più battaglia». Il toscano di Livorno con il dubbio Bentancur, quello di Certaldo non avrà sicuramente Nainggolan. Due perfezionisti, stessi concetti: squadra compatta per Max, blocco squadra per Luciano. Allegri dopo 13 vittorie in 14 gare: «Possiamo migliorare.

La squadra a volte si spacca in due e l'Inter è brava ad allungarti». Spalletti: «Ci manca ancora qualche attenzione, se le mettiamo dentro possiamo sfiorare la perfezione». Quella che servirà stasera per scrivere un finale diverso da quello di Attila.

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