Conte e l'Inter brutta per giocare bene

Il tecnico nerazzurro ironizza sui social, ma segue la storia dell'Inter: da Herrera a Trapattoni

Conte e l'Inter brutta per giocare bene

Dai tempi del taca la bala di Helenio Herrera non è poi cambiato tanto. Ma bisogna conoscere, e riconoscere, la storia dell'Inter. Meglio leggersi un libro piuttosto che andare dall'estetista. Magari dare un'occhiata all'Inter 1989, targata Trapattoni, che vinceva a furor di contropiede mentre Conte era calciatore novello. Sono sempre state guerre con la critica: HH se la prendeva con qualche ubriacone sclerotico, Trap combatteva i nemici dell'altra sponda anticipando il «rumore dei nemici». Il contropiede manovrato è l'anima dello scudetto, quando si illumina di nerazzurro. Il successo sul Sassuolo è stato l'illustrazione del suo bello. Ieri Conte si è leccato i baffi, che non ha, postando su Instagram il gol di Lukaku e qualche tifoso bontempone ha commentato: «Madonna come giochiamo male!». Sono seguite migliaia di visualizzazioni. Ma questo è il limite dei tifo interista dai tempi dei tempi: non capiscono che giocando male, giocano bene. Meglio se in contropiede.

L'Inter contiana ha messo tempo per intuirlo, eppure Capello glielo aveva spiegato. Contro il Sassuolo squadra rannicchiata su se stessa e pronta a tirar di fionda il suo missile umano. Grande, grosso e Lukaku: è l'imprinting di una idea-scudetto. Poi c'è il resto: Lautaro e Eriksen, Hakimi e Barella, gente da catapultare verso l'area. E, come nell'anno del Trap, nessuno ha compreso subito l'anima della squadra. Tifo e critica storsero il naso, abbagliati dal gioco altrui. Ma quando si misero a far sul serio Matthaus, Brehme, Berti, Diaz e Serena, la squadra devastò gli avversari. «Guarda come giochiamo male»: diventò l'ironia dei tifosi. Nessuno inventa nulla: nemmeno le battute. Trap smontava la teoria estetica spiegando che contava vincere, ma quella squadra aveva il tasto d'accensione: pigiavi su Matthaus e metteva il turbo. Via al contropiede. L'Inter di HH aveva il turbo Mazzola e i lanci di Suarez sopra tutti. Qui Lukaku ha bisogno di qualche spalla. L'Inter '89 infilò 8 successi di fila all'inizio del ritorno.

Vinse con 4 giornate di anticipo e il Napoli di Maradona a 11 punti.

Eppure veder l'Inter di mercoledì ricordava la Juve di Allegri, quando lasciava sfogare avversari dal bel gioco, prima di infilarli. Ed erano critiche al tecnico. Ora chi ha ragione: Conte o Allegri? O tutti e due.

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