Conte non invidia Allegri: "Rimpianto Juventus? Assolutamente no"

Conte ha presentato il match amichevole contro il Milan di Montella ed ha toccato diversi argomenti tra cui la Juventus e Cuadrado

Conte non invidia Allegri: "Rimpianto Juventus? Assolutamente no"

Antonio Conte sta continuando a lavorare duramente per preparare il suo Chelsea alla stagione che ormai è alle porte. L'ex commissario tecnico dell'Italia, durante la conferenza stampa di presentazione al match amichevole contro il Milan di Vincenzo Montella, ha toccato diversi argomenti, mostrandosi concentrato e rispettoso dell'avversario, e parlando anche di Juan Cuadrado nel mirino proprio del Milan ma anche della Juventus: "Cuadrado ora è un nostro calciatore. Se mi chiedete cosa accadrà domani non ve lo so dire. In futuro potrà anche succedere qualcosa sia in uscita che in entrata. Rivedrò Vincenzo Montella e ritroverò tanti amici: ieri, ad esempio, ho salutato Adriano Galliani al telefono. Per anni il Milan è stato un mio grandissimo antagonista ed ho sempre avuto il massimo rispetto per loro".

Conte ha poi parlato del fatto che con il Chelsea non disputerà la Champions League e non si è mostrato affato dispiaciuto di aver lasciato la Juventus, in maniera inaspettata e repentina, nell'estate del 2014, dopo tre anni di grandi successi: "Non giocare la Champions League è un vero peccato, perché questa competizione è la casa del Chelsea e dobbiamo lavorare duramente. La mia storia da allenatore racconta che spesso arrivo in club nel loro più grande momento di difficoltà. Anche alla Juventus è stato così, e trovo tante analogie tra le due situazioni: c'è tanto da lavorare. Se si arriva decimi significa che ci sono tanti problemi. Serve però un po’ di pazienza, perché non ho la bacchetta magica, però so di avere il supporto del club. Rimpianto Juventus? I bianconeri sicuramente si sono rinforzati ancora di più. In Italia è la squadra di riferimento, è cresciuta tanto e continua a crescere. Il fatto che si rinforzi così la dice lunga su quali sono gli obiettivi in Champions, ma non ho rammarico di non essere più a Torino.

C’è una storia scritta per ognuno di noi, io ho fatto un’esperienza fantastica alla Juventus e altrettanto straordinaria con l’Italia, che mi è rimasta nel cuore. Non mi piace pensare a ciò che poteva essere. Mi sarebbe piaciuto allenare questa Juve quando c’ero io? Per carattere non invidio nessuno".

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