Cori razzisti: Roma, due giornate senza curve

Ancora insulti ai napoletani, multa di 80mila euro. Olimpico stangato, due giornate senza curve

Roma - Il fermo immagine dell'ultima serata dell'Olimpico in Coppa Italia è nelle serpentine di Gervinho ma anche nei cori razzisti dei tifosi della Roma verso i «colleghi» napoletani. Cori percepiti chiaramente dagli uomini del procuratore federale Palazzi presenti a bordo campo. Un deja vu che costerà caro al club di Trigoria, multato anche di 80mila euro per il lancio di bengala e petardi: due partite di campionato, con la Sampdoria il 16 febbraio e l'Inter il 1° marzo, con le curve Sud e Nord chiuse al pubblico. In teoria, considerando la media delle presenze sugli spalti per le partite della Roma, almeno 25mila spettatori in meno. Le giornate senza curve saranno due perché sulla Roma pendeva già la sospensione per un provvedimento simile disposto dalla giustizia sportiva in occasione di un altro Roma-Napoli, quello di campionato del 18 ottobre scorso. Così al turno di squalifica per i cori discriminatori di mercoledì, si è aggiunto quello «congelato» tre mesi e mezzo fa. Da quando il calcio italiano ha recepito le nuove norme Uefa in materia di razzismo, è la pena più pesante inflitta a un club. La Juve aveva ricevuto la squalifica per due incontri (Udinese e Sassuolo), ma solo nel primo entrambe le curve erano rimaste chiuse. Per l'Olimpico è invece il terzo provvedimento stagionale (in precedenza chiuse la Sud per Roma-Verona e la Nord per Lazio-Udinese), ma sotto la mannaia del giudice sportivo sono cadute anche Inter, Torino, Verona e Cagliari - pene sospese con la condizionale -.
«Siamo contro qualsiasi forma di discriminazione, anche se ci dispiace non avere i nostri tifosi all'Olimpico», così il Ceo della Roma Zanzi. Il club ha deciso di procedere con un «preannuncio di reclamo» per poter avere accesso agli atti che hanno portato alla chiusura dei settori e valutare se procedere con un ricorso. In casa Roma si pensa che la sanzione andrebbe scontata nella stessa competizione (la Coppa Italia), ma non esiste una distinzione tra coppa e campionato come avviene per i calciatori, e l'automatismo dello «slittamento» sarebbe però evidente con l'articolo 22 del codice di giustizia sportiva, in cui si spiega che «le sanzioni inerenti alla squalifica del campo sono eseguite con decorrenza dalla seconda giornata di gara successiva alla data di pubblicazione del comunicato ufficiale». E mentre la squadra si prepara al derby di domenica, emergono nuovi particolari sul rapporto tra James Pallotta e Unicredit. Secondo quanto riportato dal sito calcioefinanza.it, l'istituto bancario non intende solo dismettere la propria partecipazione del 31 per cento in Neep Roma Holding - la società cui fa capo il 78 per cento del club di Trigoria e che ha come azionista di maggioranza il tycoon Usa - ma non è nemmeno intenzionata a supportare il progetto degli americani per il nuovo stadio.

È quanto emerge dal verbale del Cda di Neep del 23 dicembre, nel quale Pallotta e i suoi soci Usa attraverso la società As Roma SPV LLC con sede nel Delaware hanno deciso di farsi carico direttamente del progetto. Sempre in attesa dell'eventuale ingresso nel pacchetto azionario del magnate cinese Chen Feng (gruppo Hna).

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