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Dal covid alle nazionali. Napoli-Juve senza pace se sulla ruota esce il tre

L'anno scorso il rinvio per le positività, oggi le assenze: si gioca sempre alla terza giornata

Dal covid alle nazionali. Napoli-Juve senza pace se sulla ruota esce il tre

La giornata è la stessa della scorsa stagione, terzo turno come allora, invertito solo il campo: stavolta è la Juventus che viaggia e il Napoli che ospita. Non ci saranno sorprese, oggi alle 18 si gioca: un anno fa, l'Asl e 2 positivi al Covid (Elmas e Zielinski) bloccarono la squadra allora di Gattuso, già avviata verso l'aeroporto. Stavolta la Juventus si presenta allo stadio Maradona con appena 13, forse 14 giocatori e 3 ragazzi. Tutti gli altri a casa, chi infortunato, chi stordito dal rientro notturno dal Sudamerica. «Inutile portare dei ragazzi che arriverebbero a Napoli a poche ore dall'inizio della partita, col rischio che si facciano anche male»: Max Allegri taglia corto e semplifica ipotesi già contate. Dybala, Alex Sandro, Danilo e Bentancur sbarcano stamane a Torino e si preoccuperanno di recuperare al meglio per martedì, quando la Juventus comincerà a Malmoe l'ennesima corsa all'agognata Champions. Sta peggio Cuadrado, forse l'unico che avrebbe giocato, bloccato in Colombia da una forte gastroenterite.

Napoli-Juventus è partita senza pace e non da oggi. Gli intrecci sono storia e ogni anno la cronaca sembra divertirsi ad attizzare il fuoco di una rivalità che De Laurentiis è abituato ad alimentare («a volte c'è chi ti scippa ciò che è tuo») e che Spalletti prova ugualmente a cavalcare («i tifosi della Juve sono in maggioranza del Sud, ma c'è anche un Sud che non tiferà mai Juventus e questo Sud sta a Napoli»). Allegri no: lui all'avvio della seconda avventura in bianconero sembra più tranquillo e disarmante di sempre e anche quando avrebbe più di un motivo per lamentarsi (in Spagna hanno rinviato delle partite, qui non è nemmeno stato ipotizzato) se la cava con una battuta delle sue: «Il calendario va accettato per quello che è, se tutti diciamo la nostra viene fuori un gran casino tra chi la vuole cruda e chi la vuole cotta».

Juventus più italiana di sempre, pur senza Chiesa, l'unico azzurro che tra oggi e domani non va in campo, dopo aver salutato Mancini prima del tempo. Dentro Bernardeschi, ma soprattutto Locatelli, sperando che basti ad alzare il livello davvero basso del centrocampo bianconero nelle prime partite di stagione. L'unico giocatore extra UE è il discolo americano McKennie, allontanato dalla sua Nazionale per imbarazzanti leggerezze in epoca Covid (non la prima, peraltro).

Per la Juventus, il rischio concreto è di ritrovarsi stasera col misero punto di Udine in classifica, a un apocalittico -8 proprio dal Napoli e di chi altro vincerà nel fine settimana tra Inter e Roma e Milan o Lazio. «Sono certo che faremo una grande partita. Alla classifica penseremo poi, poco alla volta. C'è tanto tempo per farlo...». Napoli ampiamente favorito perché così dicono le prime 2 giornate e soprattutto le 2 formazioni.

Ma Spalletti non ci sta: «Non scherziamo, la Juventus è forte, fortissima e non si fa un favore al Napoli dicendo che loro non hanno giocatori, è un modo per metterci pressione e difficoltà».

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