Al crocevia Udinese-Porto vietato sbagliare per il "precario" Inzaghi

Deve vincere e fare punti in A (gioca Lukaku). In Champions cruciale il passaggio ai quarti

Al crocevia Udinese-Porto vietato sbagliare per il "precario" Inzaghi

Guai a perdere altri punti, soprattutto alla vigilia della Champions. L'Inter va in campo con l'Udinese, pensando inevitabilmente al Porto: due sfide da vincere per tenere il passo della concorrenza, leggi Milan, ma non solo. Il pareggio di Genova ha bruciato un po' di erba attorno alla panchina di Inzaghi, alzando nuovamente il livello di precarietà che accompagna il tecnico dal giorno del suo arrivo all'Inter. Non sono bastate 3 Coppe in un anno e mezzo a sfuocare la delusione per i due scudetti persi. Ah se ci fosse stato Conte, piace ancora dire a qualcuno, dimenticando come l'allenatore dello scudetto se ne sia andato, sbattendo la porta, proprio perché non riteneva più l'Inter in grado di competere per vincere, ma tant'è.

Precario Inzaghi, ma precaria soprattutto l'Inter, che da 3 anni vive le difficoltà finanziarie di Suning, inevitabilmente riflesse sul club. Aspettando novità imminenti sul fronte societario, se davvero finalmente ci saranno, Inzaghi non può certo fermarsi per capire nei dettagli il quadro che lo circonda. Deve vincere e fare punti, stasera con l'Udinese, così come mercoledì con il Porto dovrà almeno imitare il Milan nell'andata casalinga di Champions, ovvero battere l'avversario e tenere accesa la speranza dei quarti di finale fino alla sfida di ritorno. Passare il turno ed entrare fra le migliori 8 d'Europa, può essere il salvacondotto di Inzaghi per varcare il confine con la precarietà.

Curioso sarà verificare il rapporto finora buono fra la curva nord e l'allenatore, messo in discussione dopo la severa presa di posizione tecnica post Genova. Appunti condivisibili nella sostanza, un po' meno nella forma e nei ruoli, visto che per logica, dal tifo organizzato ci si aspetterebbe sostegno estremo. Probabile non manchi il tradizionale coro individuale riservato all'allenatore.

«Sarà una partita difficile, contro una squadra forte anche sul piano fisico», anticipa Inzaghi al microfono amico di Inter TV. Nessuna anticipazione sulla formazione, se non l'ovvia considerazione che «l'Udinese viene prima del Porto e quindi mi preoccuperò solo di questa partita e non della Champions», classica affermazione di ogni allenatore, che poi viene smentita al momento di giocare. Per questo motivo, è facile supporre che stasera cambierà qualcosa rispetto all'Inter titolare.

Sarà per esempio la volta di Brozovic finalmente dall'inizio, resta da capire al posto di chi. La carta di identità suggerirebbe di Mkhitaryan, ma il rientro del croato potrebbe dare a Inzaghi anche l'assist per un turno in panchina a Barella, un modo per fargli tirare il fiato e soprattutto schiarirgli le idee dopo Genova. Sentirsi insostituibile, come di fatto è stato in questi anni, ha di certo contribuito ad alzarne oltremodo l'autoconsiderazione. «Barella tiene molto all'Inter e ha sempre voglia di vincere. A volte questa carica lo fa innervosire, ma è un ragazzo d'oro», smorza Inzaghi.

A riposo anche Acerbi, e magari Darmian. In attacco, di sicuro Lukaku. Probabilmente accanto a Martinez, considerato insostituibile. Eppure sarebbe interessante vedere anche lui per una volta accanto a Dzeko, giusto per capire l'effetto che fa.

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