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Crollano i gol su punizione diretta. Non ci sono più gli specialisti

Solo 13 reti in questa stagione. CR7 ancora a secco, Messi top europeo

Crollano i gol su punizione diretta. Non ci sono più gli specialisti

Andrea Bonso

«Ah, non ci sono più i tiratori di una volta» diranno i nostalgici. E, dati alla mano, non hanno mica tutti i torti... In questa stagione, infatti, sono appena 13 le reti su punizione segnate in Serie A su 756 totali. Insomma, i gol realizzati da fermo sono solo l'1,72%: una miseria, considerando che un anno fa la percentuale era più del doppio (3,53%, 36 gol su 1017) e che mai, negli ultimi quindici anni, si è scesi sotto il 2,63% (2014/15). Non si tratta, quindi, di un eccesso di nostalgia, ma di un calo reale. La foglia morta di Corso, la maledetta di Pirlo, le pennellate di Maradona, Recoba, Zola, Baggio, Totti, Del Piero, Mihajlovic: i cecchini di una volta, quelli che hanno fatto del calcio piazzato una vera e propria arte, sembrano ormai solo un lontano ricordo.

Eppure di specialisti ce ne sono. Due giocano con la Juve e sono anche quelli che, negli ultimi cinque anni, hanno segnato più gol su punizione: Pjanic (11) e Dybala (9). Il problema è che ora dividono lo spogliatoio con uno che, purtroppo per loro, fa la parte dell'asso piglia tutto. CR7 ha monopolizzato i calci da fermo: punizioni e rigori sono roba sua. E poco importa se, nonostante tanti tentativi da piazzato, non abbia ancora segnato; a Miralem e Paulo rimangono le briciole, tocca a loro sfruttarle al meglio, come il bosniaco contro il Napoli al San Paolo.

All'appello però mancano anche i vari Verdi (memorabile la doppietta di un anno fa con il Crotone, uno con il destro e uno con il sinistro), Luis Alberto, Insigne, Berardi, Suso. C'è poi Calhanoglu, che qui non ha ancora mostrato il suo talento, cosa che in Germania invece conoscono bene (11 centri in quattro anni). Una volta segnò addirittura da 41 metri, ma al Milan tutto ciò non si è ancora visto: solo un gol da fermo, la scorsa stagione alla Fiorentina.

Come nella classifica a punti, negli ultimi cinque anni la Juve comanda anche quella dei gol su punizione con 18 reti. L'altra in doppia cifra è la Roma (12), troviamo poi Fiorentina, Sampdoria e Milan a 9 e il Napoli a 8. Lontana l'Inter (5), ma è dai tempi di Sneijder che dalle parti di Appiano Gentile non si vede un tiratore degno di questo nome. Uno così, invece, continuano ad ammirarlo al Camp Nou. Quest'anno Messi ha già realizzato quattro gol da fermo, toccando quota 26 centri negli ultimi sette anni. Mostruoso. Giusto per capirne la grandezza: la Juve, a partire dal 2011/12, ne ha realizzati 29, il Real 25, Lione e Psg 22. Singolarmente, dietro di lui c'è il vuoto: Pjanic 16, Ronaldo 13 e Pirlo 12.

E pensare che in passato la Pulce aveva qualche problemino da fermo. Poi di colpo, l'illuminazione, come ha rivelato Marca. Anno 2009, Leo ha 22 anni ed è in ritiro con l'Argentina. Nel corso di un allenamento, prova una punizione, sbagliando di molto. Deluso, prende la via dello spogliatoio, ma viene bloccato dal preparatore atletico Fernando Signorini: «Tu, che diventerai il migliore al mondo, molli così?». Maradona, all'epoca ct albiceleste, assiste alla scena e si avvicina a Messi: «Quando calci, non tirare via il piede così velocemente dalla palla, perché in questo modo non le fai capire cosa vuoi che faccia». Leo riprende la palla, la sistema dove prima, ripensa ai consigli del Pibe e centra la porta.

Da quel giorno, non ha più smesso.

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