Dakar, allarme attentati Il raid: «Avanti in sicurezza»

Dakar, allarme attentati Il raid: «Avanti in sicurezza»

La Dakar 2022 arriva al giorno di riposo a Riad, che tradizionalmente sancisce il giro di boa del rally, con diverse incognite. Sul piano sportivo, la gara è ancora molto aperta in tutte le categorie con colpi di scena e battute d'arresto. Nelle auto, Nasser Al Attiyah è sempre più leader della classifica, con Loeb (Prodrive) all'inseguimento in terza posizione, mentre nelle due ruote KTM piazza tre moto davanti a tutti con Sam Sunderland in testa. La prima Honda è solo quinta con Pablo Quintanilla. Ma oltre alla corsa, sono state le dichiarazioni del ministro degli Affari esteri francese a scaldare l'ambiente. Jean-Yves Le Drian ha chiesto all'Arabia Saudita trasparenza nell'inchiesta su un'esplosione avvenuta la scorsa settimana a Gedda, che ha ferito gravemente un pilota della squadra francese Sodicars. Tra le ipotesi anche un possibile attentato. Pesanti le parole del ministro che ha dichiarato: «Pensiamo che possa valere la pena rinunciare a questo evento sportivo. La Dakar potrebbe essere stata vittima di un attentato terroristico». Da parte sua la Aso, l'organizzatore francese dell'evento, aveva già rafforzato le misure di sicurezza e nel bivacco si respira un'atmosfera tranquilla. «Ad oggi possiamo solo dire che le investigazioni continuano», dichiara il direttore del rally David Castera, «come ha detto il ministro, è importante capire cosa è successo il 30 dicembre. Ci piacerebbe sapere già la risposta nel rispetto della famiglia del pilota Philippe (Boutron) rimasto ferito.

In coordinamento con le autorità locali abbiamo implementato tutte le misure al bivacco, all'ingresso e all'uscita delle speciali per mantenere un livello alto di sicurezza». La corsa continuerà il nove alla volta di Al Dawadimi.

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