Davanti le due Mercedes. Vettel lontano. Ma tengono banco ancora le gommeLibere Gp Montecarlo

Nostro inviato a Montecarlo
La città che vive al contrario rispetto al resto del mondo non è più la stessa. Qui dove lo spread è un concetto straniero da tenere al confine, qui dove la crisi si misura, nel peggiore dei casi, dalla lunghezza degli yacht in rada – a proposito, si stanno accorciando -, qui la F1 ha riacceso i motori tale e quale a quando li aveva spenti. Cioè confusa. Litigiosa. Sospettosa. In ballo la solita questione delle gomme da cambiare per il prossimo Gp, in Canada. Le gomme che da fattore determinante in gara sono purtroppo diventate fattore condizionante fuori gara. Toccano e inquinano e tormentano ogni pensiero, ogni respiro del paddock. Prendete la hit parade dei tempi di ieri. Prima fila Mercedes, ovvero Rosberg ed Hamilton, ovvero quella stessa coppia che in Spagna, di sabato, aveva monopolizzato pole e posto a latere. Per di più nello stesso ordine. Però memori tutti del poco combinato in gara causa degrado delle gomme, ecco che Rosberg dice “non siamo messi male però non me la sento ancora di sbilanciarmi”. Il tedesco non si sbilancia, il tedesco si nasconde, ma la verità è che sul giro secco non ce n'è per nessuno. E' sugli altri giri che potrebbe essercene. Però Monaco è pista lenta, è asfalto amico del degrado Mercedes, dunque lo riduce. Tanto più che gli uber alles sono arrivati nel Principato tronfi degli ultimi aggiornamenti. Dove? Ma ovvio, alle sospensioni posteriori. Perché? Ma ovvio, per cercare di mettere una pezza al consumo delle gomme. Ancora loro. Gomme, gomme, gomme.
Avanti così. Per esempio la Ferrari. La Rossa non è andata male per nulla. Dietro a Rosberg primo anche al mattino c'erano infatti Alonso (nella foto) secondo e Mazza quarto. E al pomeriggio Fernando e Felipe si sono piazzati in seconda fila a 4 e 5 decimi. Dai primi dati raccolti sono probabili due soste ed è probabile che ribadiscano la seconda fila domani, magari tentando quel qualcosa in più alla voce giro della vita giusto per provarci. Chissà mai non ci scappi un posticino in prima fila. E infatti Alonso, fiducioso, dice: «Siamo riusciti a portare a termine il nostro lavoro, a provare tutto, a fare un confronto mescole nel pomeriggio e le sensazioni sono positive». Però gomme, gomme, ancora gomme.
Sensazioni positive, quelle ferrariste, ma che dipendono da quanto lontane o vicine saranno sabato le Lotus (Raikkonen 7° e Grosjean 8° con brutto botto) e le Red Bull (Webber 5° e Vettel 9° a 1'' e 2). Seb che dice “mi serve più velocità”, Seb tradito ieri dal kers. Seb, soprattutto, nero con le gomme. Sempre loro.
Gomme, gomme, gomme. Quasi a ribadirne l'ossessiva invadenza, nel tardo pomeriggio ecco le parole di Paul Hembery, capo Motorsport Pirelli. Ha detto: «Siamo vicini all'accordo per i cambiamenti sulle posteriori per il Canada così da evitare delaminazioni. Abbiamo risolto il problema». Vero. Però manca l'ok della Ferrari, preoccupata non tanto da quanto potrebbe perdere (poco), bensì dall'eventuale vantaggio Red Bull. Così come manca il via libera di Lotus e Force India. Dulcis in fundo, Hembery ha fatto capire che bisogna arrivare al più presto al rinnovo della fornitura per il 2014.

Altrimenti mancherebbe il tempo per produrre i pneumatici. I team tergiversano per questioni di soldi. Ma avanti così e “noi potremmo non essere più in F1”. Gomme, gomme, sempre gomme.
POLEmicamente

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