De Biasi, avversario con rimpianto

Poteva essere al posto di Ventura. "Ma non è una sfida tra me e lui"

De Biasi, avversario con rimpianto

«È davvero strano il destino. Avrei potuto trovarmi al posto di Ventura, ma non è andata così. Quindi auguro ogni bene a Giampiero, non certo per la gara di questa sera. Giocare contro l'Italia dà sicuramente un'emozione speciale, sarei felice di intralciare il percorso di qualificazione degli azzurri. Io gioco per vincere, ma non cerco rivincite». Gianni De Biasi ripensa a quello che poteva essere e che non è stato. L'ottimo europeo alla guida delle Aquile di Tirana sembrava avergli spianato la strada per la successione a Conte. In quelle settimane persino l'Inghilterra ci aveva fatto un pensierino prima di affidarsi al già licenziato Sam Allardyce. De Biasi non ama immergersi in certe atmosfere da Sliding Doors, preferisce sistemare gli ultimi dettagli della sfida di Palermo. Le residue speranze di rimanere in corsa per un posto ai mondiali di Mosca le affida a una pattuglia di "italiani": Hysaj, Veseli e Ajeti in difesa e Basha e Memushaj nelle terre di mezzo.

Senza dimenticare che il vero italiano contro l'Italia è lui, ma non si tratta di una primizia. È già accaduto con Trapattoni alla guida dell'Eire (agli Europei del 2012) e con Ghedin sulla panchina di Malta (qualificazioni alla kermesse francese). De Biasi cerca nuove alchimie: al Barbera potrebbe dare fiducia a Jahmir Hyka, a detta dello stesso tecnico trevigiano un Messi in salsa albanese. «Si tratta dell'elemento più imprevedibile e di maggior classe di cui al momento dispongo», per tentare di scardinare il bunker azzurro. Hyka non ama rimanere intrappolato nella rete della strumentalizzazione. L'unica rete che gli interessa è quella che si potrebbe gonfiare alle spalle di Buffon. «Sono musulmano, ho un permesso di lavoro e vivo in California. Trump? Gioco a calcio, la politica non fa per me», racconta a chi gli chiede del suo recente trasferimento negli Stati Uniti. Il 7 febbraio il 29enne trequartista è volato in California per firmare un triennale con gli Earthquakes di San Josè, creando lui stesso un terremoto. I media di Tirana sono rimasti spiazzati dalla facilità con cui Hyka è riuscito a trovare un posto di lavoro negli Usa nonostante le vere o presunte limitazioni imposte dal nuovo inquilino della Casa Bianca. L'operazione è stata gestita da Lew Wolff, proprietario degli Earthquakes, ma soprattutto ex socio d'affari dello stesso Trump nella realizzazione di alcuni resort e catene alberghiere in California.

Sulla sfida di Palermo De Biasi spiega che «non si tratta di una gara difficile sotto il profilo delle motivazioni. Sappiamo chi stiamo affrontando e come vanno affrontate certe gare.

La differenza tecnica fra le due squadre è notevole, quindi dobbiamo cercare di gettare il cuore oltre l'ostacolo». Sul dualismo con Ventura taglia corto, «è Italia-Albania, non De Biasi contro Ventura». Che cosa devono temere di noi gli azzurri? «La forza del gruppo, quella che ci ha consentito di partecipare agli Europei».

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