È un tritacarne l'universo giallorosso. Dopo la fuga di Luis Enrique, l'uomo cresciuto a pane e Barcellona e innamorato di un calcio bello e rischioso, sembrava toccasse a Zeman farsi da parte, lui recidivo che ha pure una certa età. Invece è bastato spezzare le reni all'Atalanta per rinviare la questione alla prossima scoppola. Tanto, al momento la faccenda che acchiappa di più è Daniele De Rossi, un uomo un perché, faccia da schiaffi e da calciomercato da quando giochicchia in nazionale, segna pure, ma si defila con la magica. O meglio, si mette nelle condizioni di farsi escludere dal tecnico. Perché il tifoso ha deciso che a Daniele non gliene frega più niente di stare nella Roma e si sta mettendo contro la squadra, Totti compreso. E non è bello.
Strano destino quello di capitan futuro, il più grosso investimento della Roma dai tempi di Totti, probabilmente più forte dello stesso pupone, solo meno furbo. E così da una settimana l'orticello di Trigoria è diventato grande come un campo da golf. All'improvviso i tifosi lo vorrebbero con la valigia pronta. Anche questo è il bello del calcio: titolare tra i vicecampioni d'Europa, stimato da Mourinho (che tanto scemo non deve essere) e panchinaro nella Roma. L'ordine degli italoamericani è di rimetterlo in campo col Genoa e l'allenatore ubbidirà. Ma la storia d'amore con la città è finita, proprio come quella con il boemo. Le dichiarazioni del dopo Juve («Quelli sì che sapevano cosa fare col pallone») non si cancellano con un stretta di mano.
In attesa della possibile cessione si scatena il putiferio radiofonico; chi ha un microfono allestisce un dibattito poco dibattuto, in fondo il leit motiv è Se ne deve annà!. Menano le danze i soliti noti: Ilario di Giovanbattista di Radio Radio, Mario Corsi di Radio Incontro e tutta la cerchia di Teleradiostereo, l'emittente che acquistò l'esclusiva delle radiocronache che poi fan tutte. Si parte con il realismo di Ilario. «Problema serio, gol utilissimo per l'Italia, meno per la Roma». Riccardo Gentili a Rete Sport fa il filosofo: «Osvaldo e De Rossi hanno deciso la partita. Zeman sfigato». Sempre a Rete Sport Alessandro Angeloni la vede facile: «Zeman non è un fesso che crede che De Rossi non valga Tachtsidis e Bradle, solo che gli altri due si impegnano di più». Marco Delvecchio illumina da Teleradiostereo: «È più facile fare l'intermedio in una squadra di Prandelli che in una squadra di Zeman...». Rose e fiori finché in onda non sale la voce del tifoso e il tono cambia. Sostiene Marcello da Radio Manà-Manà: «Sono due anni che questo qua fa come je pare, Non è più lui. Una domenica gioca bene, l'altra sbaglia i passaggi e procura du' rigori, tra un po' non varrà più una cicca». «Ora basta - annota Franco a Radio Incontro -.
Qualcuno ha avuto er coraggio de mette in discussione il capitano, uno che si sacrificato da sempre e che gioca pure zoppo, un campione vero che si mette al servizio della squadra. De Rossi crede solo ai soldi». Generale acredine confermata da un sondaggio del Messaggero: ebbene, il 77% dei tifosi è con Zeman. Capitan futuro altrove, chi l'avrebbe mai detto?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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