La rincorsa è complicata. Perché davanti ci sono due squadroni con fatturati troppo più elevati delle altre ma il calcio è bello perché non si gioca solo in due. E allora, dietro a Juventus e Inter, ecco che si sgomita duro. L'Atalanta non risente della delusione di Champions e continua a volare, il Napoli invece non va oltre lo 0 a 0 con il Torino e cede la posizione proprio ai bergamaschi.
La Dea torna a casa ed è subito festa. Anzi, è ancora festa. Una festa senza fine. Se non fosse per quei passi falsi europei... «Vogliamo restare in alto, al di là della Champions che è molto impegnativa. Il campionato è importante per noi e oggi lo abbiamo dimostrato». Le parole del Papu Gomez, capitano dell'Atalanta, racchiudono l'essenza della voglia di far bene dei bergamaschi. Alla prima stagionale nel nuovo stadio non c'è storia contro il Lecce. Zapata, Gosens e lo stesso Gomez ne segnano tre ma il passivo per il Lecce, che nel finale accorcia con Lucioni, poteva essere ben più ampio. Un dominio totale della Dea, che archivia e dimentica subito la sconfitta beffa in coppa contro lo Shakhtar. Bella, bellissima questa Atalanta che ormai non può più considerarsi sorpresa dopo il campionato scorso chiuso al terzo posto con pieno merito. E quest'anno la società ha aggiunto anche parecchia qualità offrendo più scelte al demiurgo Gasperini. «Lassù diamo fastidio a qualcuno che investe molto più di noi ma abbiamo ancora margini di miglioramento. Nel corso degli anni abbiamo ridotto il gap dalle big, vogliamo farlo anche in Champions», spiega il tecnico che non si accontenta ma continua a guardare avanti.
Fatica invece il Napoli a Torino, dove ci sono stati tafferugli tra le due tifoserie all'esterno dello stadio. Contro i granata finisce 0 a 0, con una partita non brillantissima degli azzurri in cui le occasioni non sono state molte. Ancelotti, dopo il pareggio con il Genk, cambia moltissimo e rilancia Insigne dal primo minuto dopo la tribuna e le conseguenti polemiche di Champions. Ma la gara del capitano è stata deludente ed è durata poco più di un'ora, prima che il tecnico lo togliesse per lasciare posto a Llorente.
Nemmeno
l'ariete spagnolo però ha sfondato il muro del Toro. E così, sale l'Atalanta e si ferma il Napoli. La sfida tra le due contendenti ai posti che contano, dietro a chi vuole dettare legge fino alla fine, è appena cominciata.
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