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Il destino di Conte e Pirlo. C'è la coppa trappola Inter-Juve può aspettare

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Il destino di Conte e Pirlo. C'è la coppa trappola Inter-Juve può aspettare

Nel pomeriggio l'Inter, a Firenze (ore 15, Rai Uno). Di sera la Juventus, contro il Genoa (ore 20.45, Rai Due). Inter-Juventus comincia oggi, in Coppa Italia. E sono rischi per tutti, perché non puoi perdere, ma nemmeno stancarti troppo o peggio ancora farti male. Da un lato sta meglio Conte, che ha l'organico quasi per intero a disposizione e può quindi permettersi un ampio turnover, ma Pirlo di suo può contare su una striscia di 3 vittorie di fila in campionato, che renderebbero meno traumatico l'eventuale scivolone in Coppa Italia. Conte no: già fuori dall'Europa e reduce da ko e pareggio in campionato, come potrebbe presentarsi alla Sfida con un'altra eliminazione?

E poi ci sono gli avversari: più pericoloso affrontare la Fiorentina in trasferta o il Genoa in casa? Anche senza pubblico, sulla carta sembra messa meglio la Juventus, che però deve fare i conti col Covid (ancora out Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt), la bolla in cui è protetta la prima squadra (e che impedisce l'inserimento di nuovi ragazzi dell'Under 23), gl'infortuni (Dybala, ma anche i meno gravi Chiesa e McKennie). Insomma, più che 2 partite, sembrano 2 trappole sulla strada della sfida di domenica.

Comincia l'Inter, e Conte pesca a piene mani nell'organico, lasciando a riposo quasi tutti i titolari. Non Handanovic, Skriniar, Young e Martinez, ma gli altri sì, cominciando dal faro Lukaku. La novità più ghiotta è Eriksen, play di centrocampo nel ruolo solitamente di Brozovic, che Conte ha più volte detto essere inadeguato per il danese. «Abbiamo avuto modo di provarlo e mi aspetto da lui una grande risposta in questa posizione», spiega il tecnico, chissà se davvero convinto o solo obbligato dalle circostanze. «E' un trofeo importante e vogliamo andare avanti, ma lo vorrà anche la Fiorentina, una grande squadra, che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale», aggiunge, negando di pensare alla Juventus. «Lo faremo solo dopo la partita». Prima da titolare per Sensi, mentre tornano anche Ranocchia e Kolarov. Nuova chance per Sanchez, che deve riscattarsi dopo il rigore sbagliato a Genova. Intanto, lontano dal campo ma non abbastanza per non parlarne, Suning continua a trattare con BC Partners la cessione di tutto il club o anche solo di una parte.

Inter senza Lukaku, Juventus senza Ronaldo, anche se solo stamane CR7 dirà a Pirlo se convocarlo o meno. «Quando si comincia, la Coppa Italia sembra non interessare a nessuno», dice il tecnico bianconero. «Pare che conti solo la finale, però per arrivarci bisogna vincere partite come queste», aggiunge non senza ironia. Per farlo, Kulusevski e il rientrante Morata dovrebbero bastare. Dietro di loro, più giovani possibile (quelli già nella bolla, come Dragusin e Portanova, oltre a Frabotta) ma anche i veterani Buffon e Chiellini (quarta volta da titolare in stagione, l'ultima il 4 novembre in Champions). E poi chi gioca meno come Arthur, Bernardeschi, Demiral.

Obiettivo, schivare la trappola per non rovinare la rincorsa.

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