Ancora Djokovic-Nadal nella finale degli Internazionali dItalia, oggi come un anno fa, pare che nulla sia cambiato in questo arco di tempo. Nella precedente sfida il serbo simpose con un doppio 6-4 sullo spagnolo che oggi vorrà rifarsi per portare a casa il sesto titolo in sette finali e sopravanzare al più presto Federer nel ranking mondiale. Il grande assente sarà proprio lui, lo svizzero, il beniamino del pubblico romano, dominato da Djokovic in semifinale. La partita sembrava finita sul 6-2 5-4 a favore dal numero uno che non ha sfruttato un match-ball, ha perso per la prima volta il servizio e ha dovuto fare ricorso al tie-break (7-4) per chiudere la sfida in 1h e 39. Mai però lelegante Roger ha dato limpressione di poter sovvertire linerzia del gioco: troppi gli errori (42 contro 20) soprattutto con il dritto, il suo colpo preferito; altalenante il servizio nonostante i 6 ace; scarsa anche la determinazione. In certi momenti si è avuta perfino limpressione che Federer non credesse in se stesso, non avesse più unoncia di autostima. Nel primo set il gap è stato abissale con Djokovic che ha tolto il servizio allavversario nel quarto e nel settimo game. Poi la gara sè allungata grazie allimpennata dellelvetico che ha giocato da par suo il decimo gioco. Ma è stato uno sprazzo. E il canovaccio del tie-break ha disegnato lepilogo ormai annunciato.
Nadal, a sua volta, ha faticato linverosimile per superare il connazionale Ferrer nel primo set vinto al tie-break (8-6) dopo un duello protrattosi per quasi 90 minuti, poi ha avuto vita facile nel secondo dominato a zero. E pensare che Ferrer è stato in vantaggio per 3-1, ha mancato una palla-break sul 4-3 e ha tenuto botta fino agli ultimi due scambi. Ma non cè stato niente da fare contro Nadal che non ha perso finora un set, ma che sul rovescio non è parso ancora allaltezza dei giorni migliori. Ed è su questo versante che Djokovic cercherà di inchiodarlo nella finale in programma oggi alle 16.
Nel torneo che ha registrato lennesimo flop al primo turno della Schiavone e il nuovo infortunio al polso della Pennetta, comunque approdata ai quarti, il tennis al femminile guarda con attenzione alla finale di doppio. Dove Errani e Vinci se la vedranno a mezzodì contro Makarova-Vesnina. In semifinale hanno superato con facilità (6-1 6-3) le statunitensi Huber e Raymond. Si pensava alla vigilia di questa stagione che le speranze azzurre alle Olimpiadi prendessero corpo nella coppia formata da Franci e Flavia: macché. Meglio, molto meglio, Cichi e Cichi, come sono soprannominate Sara e Roberta. Se le ragazze non deluderanno al Roland Garros e a Wimbledon, partiranno come prime teste di serie ai Giochi. Il pronostico è favorevole a Errani-Vinci che dovrebbero sfruttare il mediocre servizio della Vesnina.
Subito dopo il Centrale ospiterà la finale femminile che, per un sospetto mal di schiena, ha perso Serena Williams: toccherà così alla cinese Na Li, vincitrice dellultimo Roland Garros sulla Schiavone, affrontare la Sharapova, campionessa in carica. Intanto il presidente della Fit Binaghi festeggia il record dincasso e di spettatori alla faccia dei tanti, troppi, ritiri che cominciano a condizionare un po tutti i tornei.
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