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Djokovic no-vax sul covid: "Vaccinarmi? Magari smetto"

E Safin supera tutti: "Vogliono iniettarci un chip per controllarci. Lo so perché è scritto sul web"

Djokovic no-vax sul covid: "Vaccinarmi? Magari smetto"

Il tennis è uno sport particolare, per esempio per il fatto che ogni settimana tutti perdono tranne uno. I tennisti vivono in un mondo a parte, i big s'intende, ed ecco che quando scoprono la realtà, fanno sempre notizia. Colpa del virus naturalmente, ma è ovvio che chi è abituato a vivere perennemente su un trono non può esimersi da esprimere pareri anche su campi che non sono quelli divisi da una rete. Novak Djokovic, per esempio, è uno di quei tennisti. E d'altronde stiamo parlando di una persona con un'intelligenza viva e particolare, con il quale si riesce a discutere non solo di come rincorrere una pallina.

Fa specie però che sia arrivato al punto di mettere in discussione la sua carriera a causa del suo modo assolutamente personale di intendere la cura della salute. Si sa che è celiaco, e per questo si è costruito un'alimentazione quasi vegana (ha derogato per reintrodurre il pesce) aprendo perfino una propria linea di alimenti. Si sa che tiene molto alla meditazione, e si accompagna con l'amico guru Pepe Ilmaz predicando una vita (fuori dal campo) pace e amore. Non si sapeva invece che fosse no-vax. Lo ha rivelato in una chiacchierata su facebook con l'ex campionessa Amelie Mauresmo: «Personalmente non sono favorevole al vaccino e non vorrei essere costretto a fare quello contro il Covid-19 ad esempio per viaggiare. Se dovessimo essere obbligati a vaccinarci per giocare, dovrei prendere una decisione. Ho le mie idee ma non è detto che non possano cambiare. Però...». Però, ha fatto intendere, potrebbe anche smettere di giocare. E di sicuro parlava sul serio.

Così come sul serio ha parlato Marat Safin, ex numero uno del mondo, sostenendo che l'attuale crisi è stata preparata a tavolino: «Bill Gates l'aveva anticipato, sapeva già qualcosa. È stato fatto tutto per costringere la gente a vaccinarsi mettendosi un chip sotto pelle e così potranno controllarci tutti. Come lo so? Facile: c'è, scritto su internet». La Rete appunto, quella che una volta era con la minuscola e frequentava con grande profitto.

Ma in quel caso era più facile sembrare uno scienziato.

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