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Donnarumma agita il Milan. Torna la guerra con Raiola

L'agente vuole annullare il rinnovo e svincolare Gigio a giugno. La società minimizza, ma c'è il Psg

Donnarumma agita il Milan. Torna la guerra con Raiola

Per la serie mai un giorno di quiete al Milan ecco a noi la seconda e non certo ultima puntata della nota fiction Donnarumma. Girata a dovere dal Corriere della Sera, ripropone il duello rusticano tra Raiola, procuratore di Gigio messo nell'angolo all'atto della firma, e Mirabelli, ds milanista, già arrivati ai ferri corti nel mese di giugno. La polpa è la seguente: due mesi dopo la riconciliazione tra la famiglia Donnarumma e il Milan, Raiola deve aver scoperto che le famose clausole concordate (70 milioni in caso di Champions e 40 in caso di mancata Champions) non sono state depositate in Lega unitamente al ricco contratto da 11 milioni lordi l'anno per 4 stagioni. Perciò è partito all'attacco. E col suo legale di fiducia, l'avvocato Rigo di Brescia, ha spedito al Milan una raccomandata per inficiare quella firma e quel contratto, sostenendo che è stato ottenuto grazie a pressioni psicologiche sul ragazzo. Tesi ardita quest'ultima, smentita dai filmati di quei giorni convulsi oltre che dalla scena della firma scandita dal famoso scappellotto di Mirabelli a Gigio. Domenica sera, un'ora prima di Milan-Bologna, il cronista di Sky segnala il nervosismo dalle parti di Raiola per la mancata presentazione della clausola. Di qui la scoperta del contenzioso legale gestito, nel massimo riserbo, dall'avvocato Leandro Cantamessa e adesso passato sulla scrivania del nuovo consulente legale, il bolognese Grassani. Dal primo, il commento sulla vicenda è stato asciutto, secondo tradizione: «Posso solo dire che ha ragione il Milan». Nel frattempo proprio ieri Cantamessa ha fatto partire il plico con tutte le carte della spinosa questione arricchita anche dalla strategia difensiva suggerita alla società.

A Milanello, Gattuso invece di preparare la sfida di stasera in coppa Italia col Verona, si è ritrovato a dover sminare il terreno dall'ennesimo ordigno mediatico. «Parlo ogni giorno con Gigio e non mi pare ci siano problemi, dopo Benevento era molto triste per il risultato. Altre questioni sono di competenza della società» la frase del tecnico. Fassone e Mirabelli, arrivati a Carnago, hanno preferito far parlare i fatti. E cioè: Donnarumma titolare anche in coppa Italia (anche per l'indisponibilità di Storari). Verranno giorni migliori per parlare con il ragazzo di Castellammare e ricucire i rapporti. Il club ha evitato un comunicato ufficiale ma fatto circolare una frase dedicata al can can scatenato sui social: «Il Milan non intende svendere il giocatore». In silenzio è rimasto anche Mino Raiola che al Giornale ha affidato solo una battuta: «Non cado più nei tranelli di Mirabelli». Evidente la strategia dell'agente: portare via dal Milan Donnarumma. Non ci riuscì in estate per il volere della famiglia che cambiò parere, è tornato all'assalto adesso contestando la validità del contratto con l'intento scoperto di ottenere l'annullamento e quindi la possibilità di trasferirlo puntando anche sulla reazione isterica dei tifosi rossoneri tornati sul piede di guerra. Di qui la replica del club per far capire loro che contestando Donnarumma «farebbero il gioco di Raiola che vuole renderlo antipatico e portarselo a Parigi». Stasera a San Siro, nel gelo atmosferico, ci sarà il primo esame sul rapporto tra Gigio e i suoi tifosi.

Al ragazzo è stato consigliato di evitare l'uso dei suoi account per non ingigantire la portata della vicenda che forse ha già una sua morale: comunque finisca, è sempre e soltanto il Milan, che ha bisogno di serenità e di gol, a rimetterci.

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