Doping, positivo pure Mornati Malagò: «Non facciamo sconti»

Jacopo Granzotto

Da un dopato di rientro a uno in uscita. Chiuso il caso Schwazer se ne apre un altro. Non c'è pace per il presidente del Coni Giovanni Malagò, costretto a organizzare una conferenza su due piedi per annunciare che il canoista Niccolò Mornati è risultato positivo all'antidoping e sospeso in via cautelare. Il problema è che Niccolò, 35 anni, oltre a essere socio del circolo canottieri Aniene (regno di Malagò) è anche fratello di Carlo Mornati, vicesegretario del Coni e capodelegazione a Rio. Mornati era atteso a Rio con il due senza in coppia con Vincenzo Capelli. Spiega Malagò: «Ci sono momenti nella vita in cui uno deve metterci la faccia. Però è la prova che il sistema antidoping funziona e che non fa sconti a nessuno, a nessun livello». Nel sangue di Mornati tracce di anastrazolo. Un accenno anche alle polemiche sul rientro di Schwazer. «Ci sono regole e a quelle ci si attiene. Tamberi può dire ciò che vuole, siamo in democrazia, solo sia rispettoso». L'ultimo capitolo è Vincenzo Abbagnale, capovoga dell'8 e figlio di Giuseppe. Ha saltato 3 controlli antidoping.

Anche lui non andrà a Rio. E proprio Giuseppe Abbagnale, presidente della federcanottaggio parla di Mornati. «Non posso credere che Niccolò abbia infranto le regole. La sua vicenda e quella di mio figlio mi stanno dando molto dolore»...».

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