Due francesi hanno ucciso la tecnologia nel calcio

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Giovedì sera a Firenze hanno provato a uccidere non l'uomo ragno ma la tecnologia nel pallone. Un giovanotto francese, Benoit Bastien, arbitro di Fiorentina-Braga, sfida di Conference league finita con un larghissimo risultato a favore dei viola, con il concorso del connazionale varista Benoit Millot, ha commesso il più grave atto di insubordinazione nei confronti di un caposaldo dei nostri tempi pieni già di discussioni e aspre polemiche alimentate dalle immagini televisive.

Il gol di Cabral, con respinta sulla linea del portiere portoghese, è stato dapprima convalidato grazie allo squillo dell'orologio che segnala il gol-line-technology. Il varista ha richiamato al video il collega mostrandogli immagini parziali che l'hanno indotto ad annullare la rete, a sua volta confermata dalla successiva rappresentazione grafica della glt. Ecco allora la gravità dell'accaduto più formale che sostanziale. Perché, per fortuna, la qualificazione della Fiorentina non è mai stata in discussione.

A ricevere una durissima martellata è stata invece la tecnologia nel calcio. È come se i due francesi, inconsapevolmente, avessero riportato indietro di 30-40 anni, le lancette degli orologi. Non solo. Da oggi in poi, sulla scorta di questo scomodo e velenoso precedente, quante altre volte una segnalazione del genere produrrà lo stesso vizioso effetto, cioè discussioni a non finire su una materia che era stata ormai derubricata come certezza assoluta? Forse sarà il caso, sul punto, che un intervento solenne di Uefa e Fifa denunci il grave attentato commesso in quel di Firenze e riporti la categoria dei fischietti al più rigoroso rispetto del responso elettronico. Nell'attesa, l'Uefa ha avviato un'indagine.

Certo: ci può essere un errore, un corto circuito, come è accaduto nel passato. Ma solo nel caso di chiaro ed evidente errore del sistema, documentato dalle immagini, l'uomo potrà modificare ciò che la macchina ha stabilito.

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