Dybala, la piccola Pulce che studia da nuovo Messi

Leo lo portò in albiceleste, e adesso è il suo erede Domani la prima sfida diretta tra i due «compagni»

Dybala, la piccola Pulce che studia da nuovo Messi

La prima volta contro può diventare il passaggio di consegne. Paulo Dybala sfida Lionel Messi. Un tango fenomenale per i quarti di finale della Champions League. L'astro nascente che si affaccia sul palcoscenico del re che ha vinto quattro coppe Campioni e cinque palloni d'oro. La Joya è l'erede designato della Pulce. Da inizio anno l'hanno già detto in Argentina Mario Kempes e il ct Bauza fino a Diego Armando Maradona che per Dybala ha sempre avuto un debole. In pochi mesi il numero ventuno della Signora può passare dalle parole ai fatti perché, complice la maxi squalifica di Messi per insulti al guardalinee, toccherà al bianconero trascinare l'Argentina ha una difficile qualificazione al mondiale 2018. Proprio Leo lo portò in nazionale quando nell'ottobre del 2015 convinse l'ex ct Martino a dare un'occhiata a quel giocatore della Juve: «Questo è bravo, questo è uno di noi».

Comunque il primo passo per la detronizzazione passa dallo Juventus Stadium. Contro il Chievo Dybala ha accecato per la bellezza delle sue giocate, ha sgombrato i dubbi sulla sua condizione fisica dopo il problema muscolare accusato prima dell'ultima sosta per le nazionali. È sempre più punto di riferimento della squadra di Allegri (per domani Pjanic è l'unico piccolo dubbio, Mandzukic invece ci sarà): lo schema che trova sempre maggior applicazione è palla a Dybala che ci pensa lui. Un po' quello che succede da dieci anni al Barcellona con Messi. E sarà stata solo una suggestione ma Allegri alla vigilia del Chievo aveva anche ipotizzato, per far riposare Higuain, un Dybala falso nueve proprio come il primo Leo nel Barça di Guardiola. In una cosa il bianconero è già un passo avanti al fenomeno blaugrana: la corsa, sabato sera nel finale Buffon se lo è ritrovato in area a chiudere su un contropiede avversario. Giocatore sempre più totale, il ruolo che gli ha ritagliato su misura Allegri gli piace e tanto, lo ha ribadito in più occasioni. Adesso la Champions dirà se l'investitura può già diventare ufficiale. Dybala in Champions è fermo a due gol in Europa, mentre Messi è il capocannoniere di questa edizione con undici. Le cifre direbbero che il bianconero ne ha ancora tanta di strada da fare, ma negli ottavi contro il Porto Dybala al ritorno si è esaltato mentre nella clamorosa remuntada contro il Psg Messi ha lasciato la scena a Neymar.

Leo è nell'anno dei trenta, non è vecchio. Ma Dybala, che a novembre ne fa 24 di anni, è maturo. Entrambi alle prese con un rinnovo del contratto estenuante. Il Barça ha mandato messaggi al suo capitano facendo capire che in casa c'è Neymar e che su certe cifre pretese non si può ragionare. Trattativa sulla quale magari sta influendo anche la questione dell'evasione fiscale. Proprio il giorno dopo la gara di ritorno ci sarà l'udienza in tribunale: sulla testa di Leo pesano come un macigno 21 mesi di carcere. La Juve ha fatto ponti d'oro, ha proposto a Dybala un rinnovo alle cifre di Higuain, sette milioni a stagione. Trovato l'accordo sui diritti d'immagine, la firma ora si dice che arriverà dopo il Barcellona. Però in Spagna scrivono di una fantomatica clausola chiesta da Dybala per liberarsi se dovesse arrivare la chiamata proprio dai blaugrana. Illusi anche dalle parole del bianconero: «Vorrei giocare con Leo».

Dunque la Joya potrebbe essere l'erede designato della Pulce anche nel Barcellona. A Torino non ci vogliono nemmeno pensare, nel caso comunque il miglior modo è iniziare a dimostrarlo fin da domani sera e poi a casa di Messi.

Dybala avrebbe preferito sfidare Messi in finale anche per la rivincita di «Berlino 2015...». Non c'era in campo ma era già bianconero. Invece la via che porta all'eredità passa da due partite. La Juventus ha lanciato il conto alla rovescia via twitter: It's time. È il momento.

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