Roma Non è Batistuta, ma segna come Batistuta. Nella Roma che ha fatto 13 (vittorie consecutive in casa, come nel 1930-31) Edin Dzeko fa addirittura 14, come i gol segnati in campionato e come quelli segnati allo stadio Olimpico, sui 20 totali che ha già messo a segno in stagione. Un anno fa di questi tempi era fermo a quota 5 e aveva pure sulla coscienza l'eliminazione in Coppa Italia con lo Spezia, adesso divide con Messi il primato di bomber casalingo.
Insomma, tra il messia accolto a Fiumicino da tremila tifosi nell'estate del 2015 e «Edin Cieco», la parodia da social network su cui mezza Italia ha sghignazzato per mesi, quello attuale è una buonissima via di mezzo. È finalmente il giocatore che era sempre stato, capace di segnare con regolarità e di portare scudetti dove se ne erano visti pochi o nessuno, come nella metà skyblue di Manchester e a Wolfsburg. La tabella di marcia di Edin per ora è identica a quella di Batigol nel 2000-01, 14 reti in 21 giornate: almeno scaramanticamente ci siamo.
Il problema, secondo Spalletti, è che Dzeko non ha nemmeno la metà della cattiveria del Re Leone argentino. Pur partecipando al gioco della squadra non se la carica mai sulle spalle, più che inventare il gol si limita a finalizzare il lavoro altrui e troppo spesso lo fa senza metterci la giusta grinta. «Molle», l'aveva definito il suo allenatore appena una settimana fa. E andando a vedere un po' di numeri non ha tutti i torti: per Whoscored.com il bosniaco è il giocatore che tira di più in porta dei cinque campionati europei più importanti (già 107 tentativi finora, 17 più del secondo in classifica che è Ibrahimovic) ma lo fa con scarsa precisione.
Dzeko segna tanto perché la Roma macina gioco e gli regala tante occasioni a partita, ma lui - che pure ha aggiustato la mira rispetto al 2015-16 - in campionato ha comunque bisogno di 7,64 tiri per fare un gol: più del doppio di Bacca che in Italia è il più preciso con 3,6 e quasi il triplo di Lacazette, che è il più preciso d'Europa con 2,83. Nelle leghe che contano solo cinque giocatori sono più spreconi di Edin, di cui il solo Immobile (7,72) tra quelli che giocano in Serie A. Per dare un'idea la media di Icardi è 5,2, quella di Belotti 4,28 e quella di Higuain 4,42.
E però, tutto sommato, forse su Dzeko non c'è troppo da fare gli schizzinosi. Bisogna dargli atto che non è fortunatissimo, visto che nessuno come lui ha già timbrato i pali per cinque volte, che ben 10 dei suoi 14 gol in campionato sono stati decisivi, e soprattutto che c'è un dato inequivocabile a testimoniarne l'importanza: quando segna lui la Roma sa solo vincere; è successo 10 volte in Serie A, due in Europa League e una in Coppa Italia.
Edin,
con uno dei suoi rari sorrisi, domenica sera ha preso coraggio e ha risposto a Spalletti: «Visto che non sono molle?». Ecco, se fosse sempre così determinato il quarto scudetto romanista potrebbe non essere troppo lontano.
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